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5.3.12

Voglio la mia mamma

Quando uno sta all'estero, oltre a perdersi i compleanni e le torte di compleanno di tutti, i nipotini che crescono, le passeggiate con il cane, le chiacchiere con gli amici e gli spettegolamenti con le amiche, le cenepranzicenepranzimerendespuntini di famiglia, succede pure che ci si ammala.

Ci si ammala, si sta a letto, con la febbre, con le allucinazioni, con la sudarella, con i brividoni, e l'unico pensiero è: voglio la mia mamma.

Voglio la mia mamma che mi porti il tè con 6 cucchiaini di zucchero perché così ti tiri su e spremuti dentro 6 limoni di Sicilia, che più che tè è limonata, ma la vitamina C ti fa bene.
E con il tè le fette biscottate, che qua non esistono, e io non le mangio mai perché - diciamocela tutta -sembrano dei pezzi di compensato o truciolato e fanno 3000 di molliche e se ne metti una in bocca di traverso ti scartavetri il palato. Così come la minestrina con un filo d'olio, non può mancare, e invece io sciagurata qua in Slo non ho ne l'olio d'oliva né le stelline, peperini,o altra pastina in formato cimice che possa calmare il mio stomaco impazzito. Non ho neppure le patate, per farmi due patate lesse, altro pezzo forte della mamma-infermiera.

Voglio la mia mamma che di sera mi porti la canomilla, che a dir la verità a me fa un po' schifo, ma è una pozione magica, che a casa mia funziona contro mal di pancia, insonnia, mal d'anore, freddo, esami, partenze, mal di testa e forse anche malocchio.

Voglio la mia mamma che quando una volta sono stata in ospedale, appena uscita dall'operazione e sotto anestesia, mezza rinco e più di là che di qua, beh, lei veniva e mi toccava i piedi, e ovviamente mi svegliava, per assicurarsi che io fossi viva. Poi io mi riaddormentavo e lei, zack, quatta quatta mi palpava un alluce, come se io il naso ce lo avessi lì. In questi giorni mamma ha fatto lo stesso coi messaggini e skype, praticamente quando stavo per addormentarmi, drin drin, stai bene, hai nangiato, ti sei presa le fette biscottate con il tè?

Voglio la mia mamma che quando sto male a casa tira giù tutte le pentole della cucina per l'ansia e di dormire non se ne parla. Cosa farà mai quando io sono a tutti questi chilometri di distanza? Così in questi giorni di malattia solitaria, in una casa silenziosa, non riuscivo a dormire lo stesso, perché non c'era nessuno che suonava la grancassa.

Voglio la mia mamma che quando avevo la febbre alta mi faceva le pezze fredde e pure quando c'avevo mal di testa mi faceva le pezze fredde. Però per il mal di pancia mi propinava la borsa dell'acqua calda, oggetto che mi ha sempre fatto una gran paura, perché a parte essere viscido come una balena, era talmente piena che sembrava la panza di un tedesco dopo l'Oktoer fest.

Voglio la mia mamma che in questi giorni sarà stata un'anima in pena a pensare al mio frigo vuoto, al mio stomaco ancora più vuoto, alla mia solitudine casalinga.

Comunque sono sopravvissuta, anche se a guarire mi sa che ci ho messo il triplo perché non c'erano le fette biscottate, né il tè limonata, né le patate lesse, né le immancabili 10 gocce di novalgina. E soprattutto non c'era la mia mamma.

E badate bene, io non sono una mammona, e da casa me ne sono andata 12 anni fa, però oggi è la mia mamma a stare in ospedale e allora vorrei essere lì.

Così per tranquillizarla sono andata al supermercato, e ho pure fatto una foto a quello che ho comprato, eccovela. Indovinate quanto ho speso!



(1kg arance, 1kg mandarini, 2kg mele, 3 pere, 7 yogurt e 1 yogurt da bere, 2 scatole mais, 1 scatola fagioli, 1 barattolo di sugo al basilico, 2 pacchi di biscotti, formaggio da spalmare, pane integrale a fette, 4 ciabatte alle olive, 9 wafer in confezione singola al cioccolato - è solo roba per colazione e minicena, perché a pranzo di solito sono a scuola e con tutto quello che mi danno ci sto a posto fino al giorno dopo, al massimo per cena mangio uno yogurt).

Lo so, lo so, non ci sono i peperini, e neppure le patate, non c'è la camomilla e nemmeno l'olio d'oliva. Vorrà dire che se mi riammalo torno a casa da mamma.

Dai mammotta, forza e coraggio, ora sarò io a mandarti i messaggini e a chiamarti su skype nei prossimi giorni per assicurarmi che tu tu sia presa tè e fette biscottate, che fanno sempre bene.


Risposta di mia madre alla lettura di questo post:

Ci scambieremo notizie del tipo io ho mangiato tempestine in brodo e
biscottate del mulino bianco anzi no della buitoni , quelle rotonde
più consistenti si sbriciolano di meno e sanno anche un pò di
miele.... e tu? Dai , dai ne usciremo anche stavolta, ciao, ciao


....

Insomma, dopo tutti sti anni a chiamarli peperini scopro che si chiamano tempestine!

11 commenti:

  1. :) Anche io sono stata sottoposta alle stesse amorevoli cure, il tè/limonata è quello a cui penso sempre con l'occhio socchiuso mentre sono mezzamorente e febbricitante nel mio letto d'oltreoceano :)
    Le fette biscottate della Preti... quelle mi mancano a dire la verità, ma solo quando sono moribonda.
    Spero che la tua mamma si riprenda presto!
    Un abbraccio
    p.s. Secondo me sui €25

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    Risposte
    1. Ma quindi il tè/limonata ci sarà nel manuale di istruzioni della brava mamma italiana? E pure le fette biscottate?
      25€ ... Risposta sbagliata ..

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    2. secondo me si :) Le mie di fette biscottate sono quelle ovali, non quelle a toast bruciacchiato... sono le stesse che ti propina la tua mamma?

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  2. OoO si' aanche io voglio sempre la mamma quando non sto bene. Buona guarigione alla tua mamma sempre elegante! Costo della spesa... 18.75 euri?

    Riru http://riruinglasgow.wordpress.com/

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  3. Che tenera! Anche la mia mamma mi fa le stesse cose quando sto male!

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  4. Un grande augurio alla mamma di Cecilia!!!
    L'ho sentita solo per telefono...ma è come se la conoscessi!
    Tina

    RispondiElimina
  5. sì! anche io voglio la mamma quando sto male.
    tipo nelle ultime settimane, che ho la salute degna di un reparto geriatrico...

    comunque, Cecì, ho pensato che te lo dovevo dire: vado di nuovo in Spagna! sì, mi piace farmi del male ;) però stavolta vado da una vecchia conoscenza non del tutto spagnola (Barcellona). approvi di più del resto?

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    Risposte
    1. E quali sono i rimedi magici per guarire ella tua famiglia?

      Oh, noooo, Spagnaaaa, vade retrooooo!

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