Sveglia all'alba.
7 ore di lezione.
Tre presentazioni in sloveno.
La prima volta che parlavo in sloveno per più di 1 minuto di seguito in vita mia.
(prossimamente il post con tutti i dettagli)
Corsa a casa per cercare di passare almeno un po' di tempo con Chiara.Altre lezioni da preparare.
Sono in pieno PowerPoint quando bussano alla porta.
Penso che sia Chiara, di ritorno dalla visita al castello, ma il toc toc non è dei più delicati.
Guardo dallo spioncino.E fuori dalla porta c'è l'UOMO NERO.
Proprio lui.Quello delle TERRIFICANTI favole che ti raccontano da piccola.
A cui non bisognerebbe aprire mai.
Il mio cervello, già in tilt, pensa:Ecco, la polizia antidroga. Dopo i 45 minuti di interrogatorio al confine con la Croazia domenica, ora ci sono venuti pure fino a casa a rovistare fra le mie quattro cose alla ricerca di sostanze illegali.
(tutti i dettagli sulla nostra avventura al confine in un ulteriore post)
Apro timidamente la porta e sparo subito un Ne razumen slovensko.Il tipo, con accento da serial killer, mi sorride e mi dice: no problem. I speak English.
E poi: I am the chimney sweeper.
Lo spazzacamino.
Cioè, voi vi potete immaginare che aprite la porta convinte che di lì a pochi minuti vi sbatteranno in gattabuia e invece c'è l'amico di Mary Poppins?
Mi sono innamorata di lui all'istante.
Perché un uomo ti puo' dire di tutto, che è ricco, che ha la Ferrari, che è single, che è orfano di madre (dunque no suocera).Ma un uomo ve lo ha mai detto?
Sono lo spazzacamino!
A me no.Mi sono sentita l'eroina di un romanzo vittoriano.
Non avendo un camino ovviamente questo uomo nero era venuto a controllare lo scaldabagno.Si è trattenuto a casa mia più di mezzora, ha smontato e rimontato, controllato valori, smanettato di qua e di là, e mi ha pure dato la rassicurazione che la mia mamma farà i salti di gioia quando la leggerà:
La caldaia funziona alla perfezione.
Nessun pericolo di intossicazione di monossido di carbonio.Mi ha spiegato come funzionava il tutto, il percome e il perché e abbiamo pure fatto due chiacchiere.
Mi è sembrato estremamente accurato e gentile.
E così gli ho pure fatto una foto.
Mannaggia alla macchinetta, è venuta nebbiosa.
E poi mi ha chiamata MISS.
MISS.Non Miss Italia.
Miss della serie signorina.
Da un po' quando viaggio negli aeroporti mi danno della signora.Ma signora chi?
Nonostante il mio abbigliamento e i capelli scompigliati poi.
Io non mi sento per niente una signora.
Ma una Miss sì.
Per rimanere in tema romanzo vittoriano.Miss Cecilia, la maestrina.
Poi lo spazzacamino se n'è andato e salutandomi mi ha dato la mano, sporca di nerofumo e di carbone.
E mi è sembrato un bellissimo gesto.
Di uno che è contento di quello che fa e va per le case ad assicurarsi che le MISS come me non muoiano avvelenate dai fumi tossici delle caldaie.Di una persona che fa il suo lavoro con estrema precisione.
Grazie Uomo Nero,
D'ora in poi dormirò sonni tranquilli.
(... e potrò chiudere la finestra del bagno che è rimasta aperta tutto l'inverno per il terrore infusomi da mia madre di una fuga di gas)
uhauhua fantasticoooo! troppo poetico Ceci!
RispondiEliminaAnche dalle tue parti ci dovrebbero essere gli spazzacamini, no? Che tremi il fidanzato irlandese!
EliminaMa cantava pure come Van Dyke? :)Meno male che ci sono ancora uomini che si occupano di vegliare sulle Misses!
RispondiEliminaNon cantava, ma parlottava in codice segreto con la macchina infernale che aveva appiccicato allo scaldabagno per sconfiggere il nemico fuga di gas!
RispondiEliminaBello lo spazzacamino! IN Germania ci sono delle scuole molto serie (mi diceva un amico). Oh che voglia di un paese con le 4 stagioni! E le stufe! E quei colori che solo il cambiamento delle quattro stagioni sa dare!
RispondiEliminaTi invidio un poco!
Io prima vivevo nel sud della Spagna, dove i colori erano sempre gli stessi per tutto l'anno ... Qui quando è arrivata l'autunno quasi mi veniva da piangere per quanto era bello vivere il cambio di stagione!
EliminaCecilia Christine, finalmente una persona che mi capisce! Tutti a dirti, ma che bello, i tropici, la Spagna, l'India. SI belli, ma monotoni da morire!
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