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16.9.11

FINALMENTE GUARITA

Sono un paio di giorni che sono euforica.



Sarà perché, dopo essere stata rinchiusa in casa per due giorni per la febbre e raffreddore, tornare a scuola è stato un piacere.
Mi è piaciuta particolarmente la classe di II elementare, perché capivo tutto.
Poi ho scoperto che la maestra parlava lentissimo perché in classe non ero io l'unica straniera, c'era pure Mullalà o Mubillàlà o qualcosa del genere, un bambino del Tagikistan, o Kazakistan o della steppa Siberiana, non mi ricordo. Lo avrei dovuto capire, fra tutti i biondi con gli occhi azzurri, lui moretto con gli occhi quasi a mandorla spiccava abbastanza.
Mi hanno addirittura regalato una calamita a forma di farfalla azzurra per ringraziarmi della visita. Mi sa che avrei dovuto studiare per fare la maestra alla elementari, ci si diverte molto di più e i ragazzini hanno mille domande da farti, ma non sono timidi da tenersele per sè. E mi sa che continuerò ad andare alle lezioni di II perché così imparo qualcosa insieme a Mutrallallà!

Sono pure andata a una lezione di spagnolo e dato che in una classe ne sono state associate due per mancanza di alunni, la prof. (Maja) è stata molto contenta di avermi a supporto, e mentre lei spiegava cose nuove ad alcune alunne, io mi sono divertita con altre due a scrivere la descrizione dei loro fidanzati ideali e del fidanzato ideale della prof. Certo le ragazzine sono rimaste un po' sorprese quando le ho invogliate a scrivere che l'uomo ideale di Maja fa il calciatore, è muscoloso e ha i capelli rosa e 10 chiwawa, però poi alla fine si sono date anche loro alla libera e felice creazione. Sennò sai che rottura scrivere che tutti gli uomini ideali sono mori con gli occhi verdi, intelligenti e simpatici e con una casa al mare (che è ciò che va per la maggiore fra le quindicenni slovene a quanto pare!).

Oggi invece sono andata in gita alla miniera di Velenje.
http://muzej.rlv.si/en/

Purtroppo non si potevano fare foto dentro, ma in breve, ci hanno fatto mettere una specie di casaccona verde-azzurra, un casco in testa, ci hanno dato un panino e un succo di frutta e ci hanno stipati in un ascensore per farci scendere a 158 metri di profondità.  Il giro della miniera includeva anche una simulazione di crollo, e un giretto in un trenino a due all'ora e poi un sacco di storie interessanti raccontate in sloveno (menomale che Marjetka mi traduceva) e di cui io capivo solo verbi e numeri sparsi. E martedì ho l'esame di sloveno! Argh!

Tornando alla miniera, siamo andati con i ragazzini di 8° anno (terza media) che si sono comportati direi piuttosto bene. Niente canzoni porno sul pullman, niente tentativi di fuga nei cunicoli della miniere, niente cartacce lasciate qua e là, nessun ferito, insomma il tutto piuttosto rilassante.

Anche il viaggio per arrivare a Velenje è stato molto ameno per me, abituata al paesaggio lunare di Murcia.
Sono affascinata dall'architettura delle casette (o casone) slovene. Dai vasi di fiori traboccanti. Dai giardini e dagli orti in cui crescono le zucche con cui fanno il famoso olio per l'insalata.





Dal fatto che le strade siano pulitissime. Dal fatto che quando uno sloveno ti dice: c'è traffico - sembra il traffico di Roma una mattina di agosto alle 7. Dal fatto che continuo a non sentire squillare cellulari. Dal fatto che al semaforo vicino casa mia devi aspettare 70 secondi per attraversare se lo becchi rosso e sono solo gli impavidi (e gli stranieri) che si buttano in mezzo alla strada anche se non è verde. Gli sloveni aspettano, tranquilli. Magari poi maledicono il semaforo interiormente, ma a me 'sta città da un'idea di pace e di tranquillità che non vi potete immaginare - poi magari conta anche il fatto che ti fanno 20 euro di multa se attraversi con il rosso e/o fuori dalle strisce, e ho già conosciuto 3 persone a cui questa multa è stata fatta, quindi magari la gente rispettatto un po' di più le regole anche per quello - .

Mi sorprendo ancora a uscire di casa per andare al corso di sloveno e a trovare sempre una bici in affitto, a non aver avuto ancora nessun incidente, alla facilità con cui conosco gente per la strada.
L'altro giorno proprio dopo il semaforo dei 70 secondi, camminavo tranquilla quando d'improvviso sono passate contemporaneamente ben 5 bici! La tipa che camminava davanti a me si è girata, meravigliata di cotanto traffico e mi ha detto in sloveno (io ovviamente non l'ho capito):

accipicchiolina, quante bici!Perdindirindina!

Insomma, da cosa nasce cosa e in due secondi ho scoperto che lei parlava spagnolo (imparato in Perù), e che le piacerebbe parlarlo con qualcuno. Devo chiamarla questo fine settimana.

Insomma, ho conosciuto già talmente tante persone che delle volte mi dimentico di chiamare qualcuno quando usciamo perché siamo un sacco. Mi ricorda i tempi dell'erasmus, quando uscivamo in caravane di 50 persone. Però ora ho il vantaggio di conoscere anche sloveni a scuola. Un buon equilibrio, anche se a 3 settimane dal mio arrivo il mio livello di sloveno non è molto migliorato.

Oggi però ho dettato a Urša (la mia coinquilina - pare che questo nome sia parecchio comune in Slovenija) il mio numero di telefono in sloveno e lei mi ha detto che il mio accento è molto buono. Nonostante gli sforzi di Mr Ok di non farci imparare nulla! E ritorno a battere sul tasto dolente: martedì ultimo giorno di corso ed esame finale.

E che vi devo dire? Mi dispiace. Non tanto per il corso in sé, che mi è servito davvero poco
(apro parentesi- insomma, ora so come si dice porta, finestra, tavolo, sedia, ma non so dire: un biglietto per Lubiana - che è quello che devo dire tutte le volte che prendo il treno da Grosuplje a Lubjana, anche se, essendo l'unica straniera che bazzica per la stazione di Grosuplje mi sa che ormai hanno la mia foto segnaletica perché mi capiscono tutti - parentesi finita), ma mi dispiace perché smetterò di vedere giornalmente Melanie, Mathieu e Ana e mi mancheranno. Poi essendo Lubiana così piccola continueremo a vederci, però non potremo più farci grosse risate grazie agli impappinamenti di Mr OK.

Negli ultimi giorni ciò che mi ha fatto ridere di più è stato che il povero Mr OK, dato che io e Mathieu andavamo sempre a lezione muniti di dizionario per ribattere tutti i suoi errori, ha deciso di portarsi anche lui il dizionario. Ma il giorno dopo anche Melanie, da brava tedescona, se ne è portato uno: la versione compact del dizionario tedesco-sloveno, che ovviamente equivale alle nostre versioni normali-grandi.
Al che credo che Mr Ok abbia avuto un mezzo infarto. E infatti sia ieri che l'altro ieri ha addirittura cercato di prepararsi la lezione, e di fare uno schema alla lavagna prima del nostro arrivo.
Insomma, magari lui sì che ha imparato qualcosa da noi!

Stasera si esce, appuntamento alle 19.45. Preferisco di gran lunga uscire sul presto, invece che alle 11 di sera come in Spagna. Ci si gode di più la giornata fuori invece di stare a cincischiare a casa fino all'ora dell'appuntamento. Non so di preciso chi verrà a parte noi 4. Non so neppure dove andremo. Eppure è proprio questo il bello. Non bisogna scervellarsi così tanto per trovare un posto cool, un posto in, un posto che vada bene a tutti.

Se vado avanti così quando troverò il tempo per studiare per l'esame di sloveno?

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