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2.9.11

BENVENUTI IN PRIMA ELEMENTARE

Riuscite a trovarmi nella foto?? Vediamo chi indovina!

Questo era l'anno 1982 e stranamente, io che ho molti ricordi di quando ero piccola, non mi ricordo il primo giorno della prima elementare. Forse perché l'asilo lo avevo fatto nella stessa scuola, con praticamente tutti gli stessi compagni e dunque l'unico cambiamento degno di nota quell'anno era stato passare dal piano terra al primo piano della stessa scuola. (e che il grembiule non era più bianco, ma blu).

Mi ricordo sì un'aula immensa e quadretti alle pareti con l'alfabeto rappresentato da varie figure ... ricordo in realtà solo la C di cane, raffigurata dalla capoccia di un cane marrone con la lingua fuori.
Poi in prima mi sono pure innamorata per la prima volta e ho vissuto per la prima volta l'insonnia d'amore e le pene dell'inferno quando la suora ha deciso che questo matrimonio nun s'ha da fare, però quella è un'altra storia.

Ieri invece è stata il giorno di accoglienza dei bimbi di prima da noi, è venuta addirittura Miss Slovenia a fare un discorso. Io non ho mica capito chi era, forse tanto bella non doveva essere. Hanno parlato la direttrice, il sindaco panzuto, un altro tipo, e poi anche un poliziotto. Io però dopo i primi due discorsi me ne sono andata, ieri avevo un po' la luna storta.

Sarà perché ero arrivata a scuola di buon mattino (7.30) e fino all'arrivo della mia tutor nessuno mi aveva rivolto la parola. Eppure mi ero messa la maglietta pulita, non puzzavo, ero pettinata. Boh.
Ero circondata da tutte queste prof. che parlavano - o meglio, gridavano in sloveno fra loro - ma io invisibile.

Molte delle prof. non parlano inglese, le capisco. Altre non sanno neppure chi sono. E mi chiedo che penseranno loro, vedendomi lì muta, intenta a scribacchiare sul mio quadernino.
Io però ci ho provato a parlare in sloveno, perché una delle prof. stava trangugiando caffé e red-bull contemporaneamente, e le ho chiesto: caffè E red-bull? (wow, domandona).
Mi ha guardato con l'espressione di : si salvi chi può! - o - figlia mia, non sai cosa ti aspetta!
E basta. Conversazione chiusa.
Diciamo che mi sono sentita un po' isolata eun po' idiota.
Ma vabbè, da lunedì mi porterò il libro di sloveno, lo sfoggerò spudoratamente, così quelle che non mi conoscono lo capiscono che non è che sono una cavernicola timidona, ma che semplicemente ne razumen slovensko (non capisco lo sloveno).

In ogni caso questo fatto mi aveva fatto un po' girare le scatole, poi quando la tutor è arrivata ci siamo messe a organizzare il mio orario e praticamente fra codici, nomi e cognomi dei prof., numero delle aule, orari, era come aver messo il cervello nel frullatore.

Mi immagino già la scena di me stessa che lunedì mattina vaga nel corridoio sperduta cercando la classe di 8° anno, livello 3 (i genietti), con la prof. Mateja (ma Mateja Z, non Mateja P), alle 10.50, aula 46, biblioteca ... o qualcosa del genere.
Insomma, sarà un gran bel correre di qua e di là, per me è già tanto ritrovare la sala professori.

Secondo il mio orario il primo mese - dato che mi sono segnata al corso di sloveno pomeridiano - avrò lezione una media di 4 ore al giorno, al massimo fino alle 13, perché poi devo tornare in treno nella capitale.

Il primo giorno in ogni caso nella mia scuola è parecchio emozionante.
Decorano la zona mensa, montano un palco, i bambini di prima vengono portati dentro sotto gli occhi di tutti (non ho controllato se in ciabatte o con le scarpe), I più grandi fanno bolle di sapone dal secondo piano,  la direttrice gli dice grandi cose (io capivo solo bello e alunni e alunne e molto e scuola), poi il sindaco dice altrettante cose con il vocione da orco (a questo punto una bimba si è messa a piangere), nel frattempo suona qualche musichetta, poi gli fanno uno spettacolo di marionette (ma io me ne sono andata, perché ho pensato che lo spettacolo sarebbe stato fatto classe per classe) e poi parla la miss, un poliziotto che si raccomanda di non correre, di stare attenti ad attraversare ecc. e poi tutti in classe per la distribuzione libri.





Insomma, pare che a scuola vadano proprio fieri di questa bella cerimonia che in altre scuole non si fa.

I primi giorni poi saranno di organizzazione e gestione, verranno consegnati i libri (ho già detto che qui non li comprano le famiglie, ma li passa la scuola, e poi alla fine dell'anno vengono raccolti per essere usati l'anno successivo?), insomma cose di ordinaria amministrazione a cui parteciperò in veste di osservatrice che non capisce quasi niente di ciò che viene detto. Meglio. Così potrò capire quello che sentono i piccoletti quando per la prima volta parleremo in inglese.

Quindi verso le 10 la mia giornata lavorativa era già finita e questa volta, stampando la cartina da google map, mi sono avventurata io per la strada di ritorno alla stazione. Sinistra, in cima alla collina e poi dritto e a sinistra. 7 minuti trasformatisi in 15 perché mi sono fermata a fare foto (come Pollicino lasciava le mollichelle o i sassolini, io faccio foto per studiarmi gli itinerari).


Grande traffico come vedete! Cosa penseranno gli abitanti di Grosuplje a vedermi fare foto?
Che sono una speculatrice immobiliare che vuole comprare le loro case?
Non credo che vengano molti turisti da queste parti. E soprattutto, in inverno, con la neve alta così, quanto ci metterò a scalare la collina (senza marciapiedi) per arrivare alla stazione? Dovrò comprarmi una slitta?

Insomma, il primo giorno non è andato esattamente come speravo.

Ah, ho dimenticato di dire che in tutto il discorso della direttrice : alummi e alunne, bla bla bla, bello ... bla bla bla ... scuola ... bla bla bla, a un certo punto ha detto pure il mio nome e io che ero al piano di sopra ho dovuto fare il saluto con la mano come le principesse appena sposate quando vengono presentate al popolo. Quindi ora in realtà spero che la gente mi riconoscerà a scuola e che mi dirà due parole.

In ogni caso l'approccio reale ed effettivo con le classi sarà lunedì alle 10.30.

Grazie gentili ascoltatori ed arrivederci alla prossima puntata!

1 commento:

  1. Ciao Cecilia,
    lo scorso anno, quando ero assistente MIUR in Francia, mi è toccato un primo giorno peggio del tuo! Infatti sono arrivata alla scuola presentandomi come la nuova assistente di lingua e la bidella (l'unica a cui interessava la mia presenza e l'unica che nei giorni successivi mi rivolgeva parola) mi ha detto che fra i genitori dei bambini, nessuno aveva scelto la lingua italiana come materia, ma solo quella inglese, quindi non c'era neanche una classe a cui avrei potuto insegnare. Ho riferito il tutto al consigliere pedagogico che ha trovato un accordo col direttore della scuola: fare l'assistente di ginnastica e informatica. Ho accetttato ma dopo 3 lezioni di ciascuna materia in cui stavo zitta in un angolo per 45 minuti e/o facevo fare ruote e capriole per 3 ore di fila mi sono rifiutata e mi sono trovata io un'altra scuola in cui fare lezione.
    Nell'altra scuola che mi avevano assegnato invece, mi hanno direttamente detto che non mi volevano perché avevano già un assistente comenius!
    quindi da tre scuole che avevo sul contratto mi sono ritrovata solo con una...!!!!
    Non il massimo!
    Spero di evitare un primo giorno di scuola così in Turchia!

    Forza e coraggio!

    Giulia

    PS: non ho idea di chi tu possa essere nella foto di prima elementare! :-P

    RispondiElimina

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