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17.8.11

IL PIACERE DELL'OZIO


Ecco dove ho passato gli ultimi 5 giorni di assenza e silenzio telematico.

Al paesello è sempre così:

i miei genitori mi svegliano all'alba entrando nella mia stanza e chiedendomi mentre dormo:
- ma che stai dormendo?
(maaaa nooo, che dici mai, stavo riflettendo sull'universo in posizione orizzontale e con gli occhi chiusi)

si mangia e si rimangia alla Sagra del Fungo
(risotto con i funghi, funghi fritti, frittata con i funghi ... e le conseguenze sono sogni allucinogeni in uno dei quali qualcuno mi butta da un ponte e in un altro invece sono una gangster con una supermitraglietta a raffica senza fine)

si dorme al fresco
(ho dovuto smucinare negli armadi adorosi di naftalina e recuperare un bel pigiamone di Topolino di mia sorella di quando era bambina e una bella maglietta della mia epoca rapper che mi arrivava fino alle ginocchia perché il mio pigiamino estivo era del tutto inadeguato alle temperature notturne)

si da la caccia agli scorpioni
(che poveracci, vivono tranquilli e beati tutto l'anno, indisturbati e facendo grandi scorpacciate di ragni - o forse è il contrario - e non immaginano neanche lontanamente che sta per arrivare la serial-killer degli scorpioni, cioè mia madre armata di scopa e di gridi di guerra che fanno rimbombare casa)



si visitano i paesini circostanti e si fa razzia nei negozietti di dolci
(mia madre soffre della sindrome da frigorifero/dispensa vuoti, è più forte di lei, deve riempirli e dunque per 3 giorni compra due kili di pane, un kilo di dolcetti alle mandorle, formaggi e salumi a non finire ... e pensare che avrei voluto approfittare di questi 4 giorni per dimagrirmi)



si vedono vecchi amori dell'adolescenza ... con moglie e pargoli al seguito.
Fino a un po' di anni fa mi chiedevano ancora:
- allora, ti sei sposata?
Ora, passato l'età del mezzo del cammin di nostra vita, puntano su un più diplomatico:
- allora, in che Paese vivi adesso?
Comunque fa un certo effetto, rivedere gente con cui ho condiviso serate d'estate di 20 anni fa, e che conduce una vita completamente diversa dalla mia. A quei tempi l'amore superava le barriere campagna-città, erano vari gli innamoramenti misti, che duravano fino alla prima settimana di settembre quando, in mancanza di internet, cellulari e telefoni a tariffa fissa ci si lasciava senza saperlo, fino all'estate successiva.

E si legge, ci si disintossica da internet e cellulari, si dorme dopo pranzo, si smucina nei vecchi armadi e cassetti, si cena alle 7, si guarda la gente che passa, si ascolta il suono delle campane, si aspettano trepidanti i fuochi artificiali della sera di Ferragosto (in realtà devo ammetterlo, io me ne sono andata a letto perché al paesello vengo presa dall'abbiocco perenne), e fondamentalmente si stacca dal ritmo frenetico della città ...



Ma ora siamo di ritorno e la Slovenija è sempre più vicina (-5), quindi mentre scrivo ascolto cassettine in sloveno, stampo biglietti aereo-pullman e medito su cosa mettere in valigia ...

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