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9.10.11

Una giornata in Croazia (Zagabria)

Uno dei vantaggi di vivere in Slovenia è che, in pochissime ore e chilometri, si può fare un salto in Italia, in Austria, in Ungheria, in Croazia, in Bosnia, in Slovacchia ecc.

Avevo già annunciato un viaggetto a Zagabria, e un tentativo di couch-surfing, ma come sempre c'è stato un cambiamento di piani all'ultimo momento. Ero su skype che parlavo con Maria e all'improvviso vedo un avviso di un messaggio pubblicato sulla pagina erasmus: qualcuno che cercava compagni di viaggio per condividere le spese della benzina proprio per Zagabria, andata e ritorno in giornata!

Più veloce di Speedy Gonzalez ho detto subito di sì, chiedendo 3 minuti per poter consultare anche Eva.
Ho mollato Maria su skype, in due secondi stavo bussando alla porta di Eva, che in 3 secondi ha accettato la proposta di andare in macchina invece di prendere il treno, e di rimanere solo un giorno invece che due.
Quando sono tornata al computer varie altre persone chiedevano di potersi unire al viaggio, ma il tedesco che aveva pubblicato l'annuncio, estremamente corretto, ha dato la precedenza a me ed Eva, perché io avevo scritto per prima!

C'è da dire poi che io questo ragazzo e il suo amico non li conoscevo affatto, ma questi sono i vantaggi del facebook, è tutto a portata di click! Basta saperne approfittare!

E così ci siamo messi d'accordo di vederci alle 8 la mattina seguente (ieri), e io dopo una bella chiacchieratona con Maria, ho dato un'occhiata veloce alle foto del tipo (Kuj), più che altro per riconoscerlo e me ne sono andata a letto felice e contenta!

La mattina dopo con Eva siamo scese alle 8, prevedendo una superpuntualità dei tedesconi.
Invece no. Sono arrivati in ritardo contro ogni stereotipo.
E mentre aspettavamo ci si è avvicinato un tipo, che con un'altra decina di barbutoni stava facendo colazione, a base di birra, caffè e spinelli nel bar sotto casa nostra, per invitarci ad unirci a loro.
Magari un'altra volta!
(questo bar mi ha sempre incuriosito, perché mi pare che sia sempre aperto, quando esco di casa all'alba dei morti viventi, c'è sempre gente che alle 6 già si sta scolando la prima birra, però niente grida, schiamazzi ecc., qua pure gli ubriaconi sono educati!).

In ogni caso i tedeschi alla fine sono arrivati e siamo partiti in direzione Croazia.
E secondo antistereotipo: dopo poco chilometri si sono resi conto di essersi dimenticati di comprare la fantomatica VIGNETTA! Che non è altro che un bollino autostradale necessario per percorrere le strade che prevedono il pagamento del pedaggio. Però tocca comprarla prima.

Quindi attenzione se viaggiate in Slovenia, che se non comprate 'sta roba le multe vanno dai 300 agli 800 euro. http://www.slovenia.info/?faq=201&lng=4

Però noi non la avevamo, non c'erano distributori di benzina nei paraggi dove comprarla, e allora abbiamo deciso di prendere le stradine secondarie per arrivare a Zagabria, stessa distanza in chilometri, un'oretta in più di viaggio, e paesaggio decisamente più ameno!

Io ne sono stata ben felice perché ne ho approfittato per fare un sacco di foto, Eva e il tedesco numero 2 un po' meno, perché la strada era tutte curve e gli è venuto il mal d'auto! (Io, che di solito ne soffro, sono diventata immune alle curve dopo aver preso per tre volte l'autobus 39G che da scuola mi riporta a Lubiana, facendo il giro di tutti i paesini di montagna vicini, su e giù per tornanti e vallate).



E un altro dato contro tutti gli stereotipi: io immaginavo che i tedesconi avessero preparato un piano di battaglia minuto per minuto, di tutto ciò che volevano fare, vedere, dove mangiare, dove fare pipì, cosa comprare, dove parcheggiare ... invece no!
Questi erano tedeschi spontanei!
Insomma, dovunque io vada tocca improvvisà!

Arrivati alla frontiera i gendarmi ci hanno fatto fermare e accostare.
Ci hanno addirittura fatto scendere dalla macchina per farci delle domande.
Ci siamo chiesti:
sarà per la carta di identità di Kuj, che fra l'altro è figlio di genitori kossovari, e che sembra un terrorista assassino con gli occhi di ghiaccio sulla foto?
sarà perché c'ero io, nonnetta di 35 anni, fra ventenni?
sarà per la targa tedesca della macchina?

Poi abbiamo pure notato che la fila delle macchina che entravano in Slovenia dalla Croazia era lunghissima, mentre al contrario non ce n'era. Abbiamo pensato allora che i gendarmi si stavano annoiando e volevano farsi due chiacchiere con noi. Ci sbagliavamo!

Arrivati infine a Zagabria abbiamo cercato un posto dove parcheggiare gratis. Ma niente.
Alla fine abbiamo deciso di pagare i 5 euro di parcheggio fino alle 15.00 invece di fare tanti giri.
Ma quando ci siamo avvicinate alla macchinetta per pagare un tipo - che parlava un po' di italiano - ci ha detto che non si pagava.
Perché era festa.
Però lui diceva domenica ed era sabato.
E io pensavo non ci stesse molto con la testa.
Lui insisteva che era festa e diceva domenica, domenica ... e dando un'occhiata alle macchine vicino effettivamente abbiamo visto che nessuna aveva esposto il tagliandino di pagamento parcheggio.Boh.

Un altro dato strano era che c'erano in giro un sacco di bandiere croate.
Wow, che amanti della patria abbiamo pensato all'inizio.
Ammazza, addirittuta gli autobus e i tram con le bandierine svolazzanti.
Cavoli, e questa gente con le magliette della Croazia?
Deve essere un giorno speciale, no?

E infatti lo era. Lo abbiamo scoperto quando la ragazza di Kuj gli ha mandato un messaggio dicendogli che ieri, 8 ottobre, era festa nazionale!: il XX anniversario dell'indipendenza della Croazia!!!

Per questo c'erano tutte quelle bandiere, per questo il parcheggio era gratis e per questo la polizia di frontiera aveva pensato che dovevamo essere un po' scemotti ad andare a Zagabria l'unico giorno che è tutto chiuso!!! Chiusi i negozi, chiusi i musei!  Per questo i Croati fuggivano a fare shopping in Slovenia!

In ogni caso la giornata è stata piacevole. Abbiamo gironzolato un po' a casaccio per la città, giungendo tutti alla conclusione che Lubiana però è più bella e più accogliente. Zagabria ha una zona di centro storico in cui modernissimi palazzoni convivono con case che crollano in rovina, popolate da edera e gatti di mille colori.





Ci sono poi un sacco di musei, che però non abbiamo potuto visitare perché erano chiusi. Eccetto questo!



Però tutto sommato è stato un piacevole sabato, in cui mi sono resa conto che capisco il tedesco meglio dello sloveno! Argh!

Per una cosa la città mi è piaciuta: è molto blu!

I tram e gli autobus sono blu,
e cartelloni di spettacoli blu
ci sono tanti edifici celesti,
e bar azzurrini
e bici blu



(quasi quasi la rubo!!!)
                               (ma chi è questo tipo nero che osa profanare un muro azzurrino?)

E da questo viaggetto ho imparato che prima di visitare un posto, oltre a controllare cosa c'è di bello da vedere, è anche opportuno informarsi sugli eventuali giorni di festa nazionali.

E non fidarsi mai degli stereotipi!
E neanche troppo della guida Lonely Planet,
soprattutto se è l'edizione del 1999!

2 commenti:

  1. Ciao, lascio un commento per dirti che ho trovato solo stasera il tuo blog e che è davvero ben fatto! Sono tornata stasera dopo un viaggio di due settimane a Lubiana e nei tuoi post ritrovo voci e colori un po' ormai conosciuti... Un saluto! Silvia

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  2. Grazie! Spero allora che continuerai a seguirmi! :-)

    RispondiElimina

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