Qui l'Epifania, o meglio, la Befana, non si festeggia.
Si torna a scuola il tre gennaio.
Leggevo sconsolata di come tutti i Comenius sparsi qua e là o erano ancora a casetta, o mangiavano dolci dei rispettivi paesi di accoglienza. E io niente. Avevo pure promesso di non mangiare cioccolata, accipicchia.
Mi sentivo una sfigata. A pranzo a scuola mi avevano addirittura dato una sorta di pasto da ospedale: purè di patate, purè di spinaci, 1 mela, due mandarini.
Poi però Eva, la francese, mi parla del dolce che mangiano loro in Francia.
La Galette des Rois.
A me Galette fa pensare alle gallette, tipo cracker insapori.
C'era un episodio sul giornalino di Topolino di un milione di anni fa in cui Paperino per errore o per sfortuna si ritrovava con una scorta di quintali di gallette e non mangiava altro per settimane.
E diceva: sono stufo, stufo e arcistufo di mangiare gallette.
Poi ci sono le galletas in Spagna. I biscotti per capirci.
Ma i biscotti spagnoli - non me ne vogliano i miei lettori ispanici - fanno un po' schifo.
Le Galletas Maria. Più che biscotti ti fanno pensare alle ostie della comunione. Ne mangi una e fa talmente schifo che reciti automaticamente l'atto di dolore.
Le galletas Principe. Con la cioccolata in mezzo. Ma non quella buona. Quella che ti lascia un retrogusto di tipo scarti di pesce.
Insomma, io sono cresciuta a macine e pan di stelle, dunque i biscotti in giro per il mondo non mi soddisfano.
Solo in Scozia ho trovato il mio paradiso, o forse inferno.
Ero capace di scofanarmi l'intera confezione di Digestive ricoperti al cioccolato.
Per pranzo.
2400 calorie.
Ritornando alla Galette francese.
Eva me ne parla e io non ho proprio idea di cosa sia.
Mi dice che dobbiamo prepararla.
E io accetto, pensando che la prepareremo il fine settimana.
Invece dopo un'oretta mi bussa alla porta, con un recipiente in mano e dentro gli ingredienti.
E vabbè, che ci potrà essere di peggio che mangiare le decorazioni dell'albero di Natale?
Facciamo 'sta galette.
Eva non ha proprio tutti gli ingredienti necessari.
E soprattutto non abbiamo una teglia adatta per infornarla.
Menomale che io non butto via niente e così trovo in ripostiglio una teglia di alluminio che conteneva qualche settimana fa dei cornetti schifosissimi comprati al supermercato.
Non ho fortuna con i dolci.
Decidiamo di usare quella.
La Galette è fatta con ingredienti semplici.
Farina, uova, roba così.
Eva mescola tutto e in un batter d'occhio inforniamo.
Non abbiamo il burro per imburrare la teglia, ma vabbè, uso l'olio d'oliva insapore che ho comprato 4 mesi fa.
Inforniamo dunque e attendiamo.
Sarebbe dovuto venire fuori qualcosa del genere.
Invece il dolce ha cominciato a gonfiarsi come 4 paia di tettone.
Abbiamo cominciato a farci foto sceme in cui sembravamo un mostro a due teste
da cui spuntava un braccio bitorzoluto.
E poi non sapevamo se era pronto o no.
E alla fine ha cominciato a bruciarsi e allora abbiamo deciso di tirarlo fuori dal forno.
Ed ecco a voi il risultato finale
Sapeva di frittata fatta al forno.
E non c'è neanche bisogno di dirlo.
Me lo sono mangiato lo stesso.
Ciao simpatico il tuo blog ti ho aggiunto alla mia lista dei blog che seguo sulla HP.
RispondiEliminaFrom now on, any beautiful round galette will seem to me very trite...
RispondiElimina