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24.11.11

Esplosioni

Che pensereste se trotterellando felici e contenti per strada all'improvviso notaste che del liquido vi cola giù per il polpaccio partendo dal ginocchio?
Che pensereste se toccandovi i jeans proprio dietro al ginocchio li notaste umidi? E poi bagnati? Prima il retro di un ginocchio e poi l'altro?

Non può essere una supercacca di un uccello - ho pensato io - perché mi sarebbe precipitata in testa e colata sui capelli. Sarà una ferita - penso - toccandomi il primo ginocchio. Sangue che cola giù nei miei stivali.
Ma poi sono tutte e due le ginocchia a scolare. Oddio, ho il latte alle ginocchia - penso.
E poi il terrore più terribile: me la sono fatta sotto e non me ne sono accorta.
Eccomi qua, a soli 35 anni che me la faccio sotto. Mo' mi toccherà comprarmi i tena-lady. E i mutandoni.
Ma cavoli, la pipì non esce mica dalle ginocchia! Cos'è dunque?

E allora lo capisco:
mi hanno sparato.
Un cecchino.
Tutto quadra.
Sto attraversando una zona di Lubiana che mi ricorda proprio delle scene di guerra,
con i palazzi coi cortili deserti,
le foglie che si muovono per il gelido venticello,
il silenzio.

Giuro che per un paio di minuti ho pensato davvero di essere stata gambizzata.
Un'assurda certezza.
Mi vedevo già in barella, un dottore dagli occhi di ghiaccio che mi parlava in sloveno ed io che non capivo niente e poi mesi di sedia a rotelle e stampelle.
Però accipicchia, com'è che continuo a camminare??
Non dovrei essere caduta come una pera cotta?

Poi infine il cervello ha fatto click!

CAVOLIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!

La bottiglietta d'acqua!
Nello zaino!



Dove ci sono pure i libri di inglese.
Il mio orario.
La macchina fotografica.
Il cellulare.

E l'hard disk.



In cui c'è tutto il mio lavoro.
Tutti i miei amati PPT.
Tutte le mie foto.

Apro lo zaino che sembra il lago di Como.
Ci tengo a far notare che la bottiglietta d'acqua me l'avevano data all'ora di pranzo ed era sigillata, perché ne avevo un'altra aperta e avevo bevuto quella.
SIGILLATA.

O forse è una vendetta della cuoca perché oggi il mio stomaco era in sciopero e ho mangiato solo un'insalata e quattro mandarini?
O forse, o forse ...

Mia zia Edith dice che sono perseguitata da un poltergeist.
Che fa oscillare il pavimento della mia stanza manco passassero 20 tir al minuto per la mia strada (che è praticamente pedonale). Manco qua sotto ci fossero dieci linee di metro (a Lubiana la metro non c'è).
E che fa esplodere yogurt (già 3) e ora anche bottiglie nel mio zaino.

Come una forsennata svuoto lo zaino sul marciapiede,
lo sgrullo e mi avvio verso casa, cercando di evitare di pensare al peggio.

Arrivata a casa:
Ho messo tutto l'asciugabile sul termosifone.
Ho mandato un messaggio per assicurarmi che il cellulare funzionasse. Sì.
Ho tirato fuori la macchinetta fotografica dalla custodia annacquata e tutto ok.

Ma l'hard disk non ho avuto il coraggio di toccarlo.
Perché poveraccio.
Me lo ha regalato mio padre due anni fa.
E io fino a settembre praticamente non lo avevo usato.
Poi in 3 mesi l'ho riempito di foto, 1000.
E di powerpoint.
Mi accompagna in tutte le classi.
A volte mi sembra che respiri.
Ripeto, poveraccio.
Lavora più di me.

Da un po' di giorni mi chiede di essere analizzato quando lo aggancio al laptop a casa.
Vuole un po' di riposo.
Non credo volesse una doccia.
Né tamtomeno un bagnetto in acqua  al sapor di mora.

Ma oggi è il giorno del ringraziamento.
E anche io ho qualcosa di cui ringraziare.

L'hard disk funziona.

Festeggio preparando un bel PPT???

1 commento:

  1. Ciao carissima!!!
    Hai talento da vendere...come scrittrice intendo!
    Mi piace tanto leggere il tuo blog, anche se, come ti ho detto, lo faccio di rado!
    Ma ti penso...e penso a che strano come ci siamo incontrate, prima in Scozia nello stesso anno, poi lo stesso Karma che ci ha legato a Cerreto(posto più sperduto...), e poi la vincita del Comenius di nuovo nello stesso anno!Certo in posti diversi, ma comunque eccoci lontane eppure vicine alla ricerca di quel qualcosa che dia un sapore diverso alla vita.
    Mi manchi!!!
    Un abbraccio forte da Tina

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