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3.11.11

Dove sono?

Sono a Murcia, dopo due mesi e mezzo.

Non ho foto.
La mia macchinetta, sempre fedele ed iperattiva ha deciso di scioperare questi giorni.
Non ho neppure molte parole.

Scrivo solo perché non pensiate che sono scomparsa.
Non ho preso il volo Ryanair sbagliato.
Non mi sono volatilizzata.

Però sono disorientata.

Molte novità, tutte di botto, dopo due mesi di vita altra.
Incluso un TOPO in casa. Un topo.
Sì. Di quelli che mangiano il formaggio.
Un topo Gigio. Buttiamola sul ridere.
Io ancora non l'ho visto.
Si è mangiato dei biscotti (al cioccolato) e ha snobbato il formaggio (scaduto).
Furbone
Forse non è un topo.

E forse io non sono qui.
È solo un sogno e fra poco mi risveglierò nel mio lettino di Lubiana, nella mia stanza dal pavimento scricchiolante, davanti al finestrone, e chissà se avrà nevicato
(qua a Murcia in questi giorni faceva quasi 30 gradi).

Ieri mi sono svegliata e non avevo la più pallida idea di dove fossi.
Il bello è che non sapevo neppure CHI ero e che epoca storica era.
Vuoto completo.

Avete presente quando si fa uno sforzo di memoria assurdo, si strizzano gli occhi, fuma il cervello, ci si concentra al massimo per ricordare qualcosa che sappiamo che esiste, ma non ricordiamo proprio cosa sia?

Beh, quella sensazione ...
moltiplicata per 1000.

Sapevo di essere una persona, e che nella vita delle persone ci fossero coordinate spazio-temporali.
Ma nient'altro.

Poi, forse con le immagini medievali del Belgio ancora impresse sulla retina,
o forse ricordo di una delle mie vite passate,
ecco, lo so :

sono in un castello,
sono un cavaliere,
sono ferito (la gamba),
l'armatura pesa,
sono in realtà nelle prigioni del castello,
mi hanno preso,
c'è una principessa, e dei bambini, da salvare,
un drago amico che mi aspetta.

Mi sforzo di ricordare dove porta il corridoio fuori dalla mia cella.
So di conoscere questo posto.
Nebbia, nebbia. (nel cervello).

Poi mi sveglio davvero.
Sono Cecilia.
E sto a Murcia, in Spagna.
Nel mio appartamento.
Dove ho vissuto per 4 anni.
In una stanza in cui non avevo mai dormito.
Perché abbiamo fatto cambi di stanze dato che io non  sarò qua.
E ho le mie cose ammucchiate ovunque.
E alla fine mi ricordo dove porta il corridoio.
Al bagno.
Mi scappa la pipì.
Fine del momento poetico.

Non mi era mai successo in modo così esagerato.

E non voglio dire altro, perché è stato un po' uno shock tornare.

E ora è di nuovo tempo di fare le valigie (con la roba invernale)
e rimettersi in marcia.

In che vita mi sveglierò domani?

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