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16.11.11

Bye, bye Cavaliere.

L'ultima volta che ho votato in Italia è stato un milione di anni fa.
L'ultima volta che ho vissuto in Italia corrisponde più o meno a quel milione di anni fa.

Alla fine è arrivato il momento di parlarne.
Anche se ne so davvero poco.

Io quell'ultima volta che ho votato sono stata in fila un secolo davanti al seggio elettorale.
Ci sono andata di mattina e c'era talmente tanta fila che sono andata a casa a prendermi un libro.
Per esattezza La Regenta, in spagnolo.
Un mattone.
In 2 volumi.
1300 pagine.
Una storiaccia in tema: triangoli amorosi, falsità, volgarità, ipocrisia.
Simbolo profetico di ciò che stava per pioverci addosso.

L'ho finito TUTTO 'sto librone, quel giorno là, 
perché alla fine sono riuscita a votare solo tardissimissimo.
E non ha vinto chi volevo io.

In realtà a quei tempi ero proprio un'altra persona.
Credevo in altre cose molto campate in aria.
Credevo nei girotondi che gli italiani amano molto.
Diciamo che ero molto più idealista e molto meno pratica.

Però la puzza di disastro la sentivo già all'epoca.

Non so voi, ma il mio liceo ero parecchio politicizzato.
Destra e sinistra ben definite.
Con tutto il loro contorno di abbigliamento, musica, gergo.
Gruppi.
Forse il tutto un po' artificiale.
E inconcepibile in altre parti del mondo.
Le autogestioni a scuola, le occupazioni.
Gli scioperi a favore dei metalmeccanici.

Io però di politica non mi sono interessata mai molto.
Mi sembravano sempre chiacchiere e darsi addosso.
Solo che quella volta là l'Italia ha cominciato a farmi paura.

Poi era pure l'epoca che leggevo i Malavoglia, e i Vicerè e il Gattopardo.
Tutto deve cambiare perché nulla cambi.
Non aiuta mica.

E così sono scappata via e non sono tornata più.
E mi sono disitalianizzata.
Non che fossi molto italiana prima, l'ho già detto un sacco di volte.
Però non lo sono stata proprio più.
Se non fosse che poi ho insegnato italiano e che la mia famiglia è là, beh, ci avrei messo una pietra sopra.
Le cause perse.

Io non ci credevo proprio più.
E non so se crederci ora.
Tutti ne parlano entusiasti.

A me fa solo una gran pena.
I discendenti di Leonardo da Vinci, di Michelangelo,
come hanno potuto permettere che si arrivasse a quello che è stato negli ultimi anni?

Io l'ho saputo per caso, su facebook, e non ho ancora indagato.
Non mi sono informata.
Shame on me?
Sempre da facebook mi arrivano mozzichi e bocconi di notizie che mi provocano un'immensa tristezza.
La stessa sensazione che mi da la neve sporca, e un ubriaco vestito da Babbo Natale.
Mi pare quasi di non volerne sapere niente, per non esserne, di nuovo, delusa.

Tutto deve cambiare perché nulla cambi.
Speriamo di no.

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