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25.2.12

IL MONDO DEI RIFIUTI

Mi ricordo che quando a Roma infine si cominciò a riciclare la spazzatura, io e mia sorella ne eravamo talmente entusiaste che decidemmo di includere un 'contribuisci anche tu alla raccolta differenziata' nel messaggio della segreteria telefonica di casa.

Io poi verso i 20 anni mi ero pure comprata un kit per riciclare la carta in casa e tutti i miei portapenne e scatoline e contenitori sono sempre derivati da scatole di mais e simili decorate e riusate.
Ultimamente riciclo le etichette dei barattoli di fagioli e lenticchie per scriverci dietro liste di esercizi da fare in ciascuna delle classi che ho, e i ragazzini ovviamente vedono in lato su cui dice 400g di fagioli borlotti e di mais dolce o di ceci e mi guardano un po' esterrefatti.

Ci ho sempre creduto all'usare e riusare, dando nuova vita ad oggetti che sennò finirebbero al secchio.

Da quando c'è internet poi le idee si moltiplicano in siti come questo:
http://www.recyclart.org/

In questa pagina giornalmente c'è chi suggerisce come fare una staccionata da giardino usando bottiglie colorate o come costruire delle stampelle usando vecchie sedie. Come realizzare orecchini usando lacci di cuoio degli scarponcini o come riciclare una vecchia chitarra per farne una mini libreria.

Poi però viaggiando per il mondo mi sono resa conto che ogni Paese ricicla gli scarti in modo diverso e i miei dubbi si moltiplicano. Dove finiscono le cose che buttiamo via?

In Italia prima avevamo le campane verdi per il vetro.
Ce n'era una di campana sotto casa di mia nonna (5 minuti a piedi da casa mia) e ci doveva essere qualcuno che si svegliava appositamente alle 8 la domenica per svegliare tutto il vicinato con il crash boom bang delle bottiglie e barattoli vari che esplodevano, disintegrandosi uno sull'altro.
Poi all'improvviso sono sparite (almeno nel mio quartiere di Roma) e ora le bottiglie finiscono nel contenitore delle lattine e plastica.

E mi chiedo: se in molti Paesi del mondo ricordano ai cittadini di togliere i tappi di plastica o metallo dalle bottiglie di vetro prima di buttarle perché la presenza di altri materiali potrebbe compromettere il processo di fusione e riciclaggio del vetro, che magica soluzione avranno trovato gli italiani per separare tutto il miscuglio di plasticavetrometallo che finisce nei cassonetti blu? Si riciclerà qualcosa davvero?

Esisteranno dei piccoli gnometti che corrono lungo i rulli su cui scorrono i vari rifiuti, gettando a destra e manca in appositi contenitori, chi le lattine, chi le bottiglie, chi la plastica e chi quello che non c'entra niente con tutto questo?
Sarà forse un modo tutto italiano di dare lavoro a categorie socialmente svantaggiate, quali appunto gli gnomi separamonnezza?

E perché in alcuni Paesi i cartoni del latte o succhi di frutta finiscono nella carta, quando in realtà contengono più plastica che altro?
La gente poi sa che il polistirolo NON è plastica e che non si può riciclare? O almeno questo era ciò che avevo letto in un altro interessantissimo blog:

http://trashfreeyear.wordpress.com/
(si tratta del blog di una ragazza che ha deciso di vivere un anno intero cercando di NON produrre rifiuti non riciclabili ... Se volete sapere se ci è riuscita o no date un'occhiata al suo blog e troverete tantissime idee interessanti.)
Poi proprio ieri gironzolando per pagine italiane scopro che il polistirolo in Italia si butta nella plastica. Che gran casino!

Insomma, ogni Paese dice e fa ciò che vuole.

Ora sono di passaggio in Belgio, più precisamente a Bruxelles, e ho avuto modo di constatare un ulteriore strategia di gestione dei rifiuti.
Nel palazzo dove mi trovo gli inquilini hanno a disposizione una stanza al piano -1 (dove sono i garage) dove lasciare la spazzatura. Che va divisa seguendo precise regole di cosa buttare nei sacchi blu (plastica, imbalaggi, lattine, ma non per esempio i vasetti dello yogurt, che a quanto pare non si riciclano!), sacchi gialli (carta e cartone) e sacchi bianchi (tutto il resto). Fra l'altro questi sacchi tocca comprarli al supermercato e vengono accettati solo quelli ufficiali, diffidare delle imitazioni.





Per il vetro ci sono degli appositi contenitori per strada, e si divide fra vetro colorato e trasparente, ma attenzione: niente lampadine, finestre rotte, ampolline da farmacia. E  ci sono appositi orari per fracassare bottiglie, che la mattina presto i Belgi vogliono dormire!



Non tutti i palazzi hanno però lo stanzino della spazzatura.
E così passeggiando per le vie di questo pulitissimo quartiere (sono nei pressi della Commissione europea) mi imbatto in bustoni bianchi blu gialli che i cittadini devono lasciare fuori dalla porta degli edifici a una certa ora e passerà un camion a raccoglierli.
Però evidentemente gli operatori ecologici di queste parti hanno ben chiaro cosa va messo in ciascun bustone e allora per strada ci si ritrova con cose così:



Ebbene sì, questo bustone è stato lasciato dal camion raccolta lì dove era stata depositato perché contiene rifiuti che non appartengono alla categoria blu.

Ciò che mi chiedo è: quando il proprietario di tale mondezza tornerà a casa dopo una lunga giornata di lavoro, riconoscendo il suo sacco, lo acchiapperà al volo furtivo, vergognandosi a morte? Insomma, si riporterà la mondezza su a casa cercando di capire il perché del suo errore?
O forse semplicemente lo lascerà là, sicuro che nessuno potrà incolparlo del misfatto?

E da voi, nei vostri Paesi e città, come si ricicla?

5 commenti:

  1. la stanza della monnezza, c'è anche a vienna. nel mio palazzo, però, è proprio nell'atrio. cosa che permette ai feuerteufel di intrufolarcisi e dare fuoco a tutto.
    (nella stanza della monnezza si butta solo la carta e il rifiuto non riciclabile. per plastica, vetro, lattine e rifiuto biodegradabile bisogna andare all'apposita piazzola)

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  2. che brava che sei! qui a Glagow non si capisce niente, nel nostro giardino non c'e' la carta, ne' il vetro, giusto uno per la plastica ma solo tipo bottiglie o lattine. Confusione! Riru

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  3. In Sardegna durante il governo Soru è stato imposto il riciclo totale dei rifiuti: ogni casa ha non si sa quanti secchi in cui separa: secco, umido, carta, vetro, plastica, lattine e forse altro ancora.
    C'è un calendario che dice ad ogni famiglia quando lascirae fuori dalla porta un dato rifiuto (come in Belgio).
    Sono spariti tutti i cassonetti.
    Però sinceramente non so poi dove vengano portati questi rifiuti, se all'inceneritore o altrove.
    Sono stata molto contenta di questa iniziativa, anche perchè le nostre case nei paesi sono grandi e hanno tutte il cortile, per cui c'è tutto lo spazio necessario per separare e ammucchiare.
    Mio padre mi ha sempre insegnato ad essere "bio", lui ha sempre prodotto un compost fatto con gusci e bucce che fa sedimentare epoi le porta in campagna, come concime per le piante.
    Però c'è un triste risvolto: da quando in Sardegna c'è la differenziata totale è aumentata l'immondizia abbandonata in strada, lungo le strade provinciali, al mare, in campagna...ovunque, specialmente d'estate.
    I turisti non hanno i secchi per riciclare e quindi ho visto con i miei occhi macchine fermarsi nelle piazzole di sosta e scaricare rifiuti...
    Che tristezza. Mi viene da piangere quando vedo la natura offesa in questo modo.
    Non ho mai sentito parlare di fabbriche che trasformano questi rifiuti.
    A Spoleto, un pò si ricicla, ma c'è anche una grande discarica che è satura e ora bisognerà trasportare i rifiuti altrove...
    Mi auguro che nel nostro Paese si inizi a riflettere sulla linea da seguire, seriamente!
    Tina

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  4. Qua in Finlandia si divide pure carta e cartone (paperi e pahvi). Non capisco mai la logica, infatti ho sbagliato diverse volte.
    Le bottiglie di plastica e le lattine invece le si riporta al supermercato, su ogni bottiglia c'è un "pantti" che ti viene restituito (0.15, 0.20 o 0.40). In realtà sono soldi che hai sborsato quando hai comprato la bottiglia o la lattina. E' un modo per incentivare al riciclo, argomento a cui i finlandesi non sono poi così sensibili!

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  5. Il sistema di riciclo più efficiente a cui abbia mai preso parte era stato in Dk. Dividono tutto, e per le bottiglie di plastica, c'è pure un ritorno economico (come dice maddalena sopra). In California, la mia città di allora, aveva preso premi e premiuzzi per il suo programma, buttavamo via solo l'umido, per il quale non c'era nessuna categoria. Qui la situazione, specialmente dopo Katrina, è devastante. I bidoni per il riciclaggio sono arrivati solo 6 mesi fa, enon tutte le case ne sono ancora dotate. Inoltre, pur essendo una città di bevitori incalliti (e com miliardi di bar), non si raccoglie il vetro. Mi piange il cuore ogni volta che butto via una bottiglia.

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