Ci sono arrivata abbastanza stanca e senza pianificare troppo.
E indubbiamente mi sono persa parecchie cose che ora scopro sulle guide che sto per restituire in biblioteca.
Insomma, ci tornerò.
Questa volta però il viaggio era piuttosto un'occasione sociale.
Per conoscere alcuni Comenius sparsi in giro, per confrontarci e passeggiare insieme per le vie della città.
Eravamo parecchi (e sinceramente non mi ricordo i nomi di tutti!):
- io, Agnese e Angela, rappresentanti comenius dell'Italia, rispettivamente in Slovenia, Slovacchia ed Austria, e Bruno, un altro italiano che sta facendo il volontario in Slovacchia
- 1 turca comenius in Austria, Mustafa,turco comenius con me in Slovenia e un altro turco che fa l'erasmus in Slovacchia
- 1 egiziano che Angela ha conosciuto tramite couch-surfing in Austria
- 1 americana che è in Slovacchia con un programma simile al Comenius
- Gesche e Melanie, le tedesche che sono comenius con me in Slovenia
- Jonathan, che fa il musicista e vive a Lubiana da 4 anni mi pare, conosciuto non mi ricordo come
Avevamo prenotato tutti nello stesso ostello centralissimo (Emerald Youth Hostel), per poi scoprire all'arrivo che si trattava di due edifici diversi, a circa 200-300 metri uno dall'altro.
Noi 5 provenienti da Lubiana siamo capitati nella parte centrale dell'ostello, in una camerata da sei (in cui però dormivamo solo in 3) e una stanzetta doppia (per i trottolini amorosi ... e chi saranno fra noi 5?). Mentre gli altri più sfortunati sono capitati nella parte sfigata e polverosa dell'ostello.
Certo per 10euro a notte (o meno) colazione inclusa, non ci si può mica aspettare il Gran Hotel.Poi noi, nella camerata gigante avevamo pure un superdivano e un sacco di spazio per fare colazione tutti e 12 insieme. Colazione che consisteva in una specie di buffet di latte, coco-pops, pane, marmellata, yogurt uova sode e ... cetriolini!
Mettere d'accordo 12 persone non è certo facile: alcuni volevano fare un tour guidato, altri scorazzare liberamente, alcuni a Budapest c'erano già stati, a certi piaceva camminare,altri volevano andare in metro.
Ma tutto sommato ognuno ha trovato poi l'accoppiamento o raggruppamento adatto ai suoi gusti ed esigenze e ci siamo separati e riuniti in modi diversi a seconda delle occasioni.
A parte la prima mattina che abbiamo fatto tutti insieme una passeggiata lungo il Danubio dal lato di Pest (e devo ancora scoprire cosa commemorano o ricordano le sculture di scarpe di bronzo poco lontano dal Parlamento, qualcuno lo sa?) ...
... per arrivare fino alla Margaret Island, un'isola di 2.5km che si trova al centro del Danubio, prima appartenente a vari ordini religiosi, poi trasformata in un harem dai turchi ed infine in parco cittadino con una sorta di pennino da stilografica nel centro. (Centenariumi Emlekmu, costruito nel 1973, a celebrare il centenario dell'unione fra Buda e Pest, e pieno di simboli socialisti e nazionalisti)
Poi lì ci siamo infine divisi, gli stakanovisti pronti al loro tour di 2.5 ore per la città, e gli affamati, alla ricerca di un posticino tranquillo e non turistico per il pranzo.
Agnese ne ha scovato uno che a tutti noi era sfuggito, un minilocale molto salottino di casa con musica dal vivo e ottima scelta di baguette, bagels, zuppe, torte e anche parecchie opzioni vegetariane.
(Si chiama Szendzso Reggeli Kave, e si trova in Frankel Leo Ut. 11, ve lo consiglio, piccolo, accogliente, parlano inglese, ci si sente proprio tranquilli e rilassati)
Io di bagels negli Usa ne facevo abbondanti scorpacciate, a colazione con la marmellata, a pranzo con il formaggio e le verdurine, a cena con le zuppette in tazza, i bagels mi avevano creato dipendenza.
Avevo pure provato a farli io, e sebbene di aspetto fossero venuti perfetti, di sapore e consistenza poi un disastro: farinosi e durissimi. Quando ho sentito la parola bagel quindi ho fatto i salti di gioia!
Alla fine dopo pranzo siamo rimaste in 3, io, Agnese e Angela, e abbiamo girovagato per Buda tutto il pomeriggio come se ci conoscessimo da sempre. (e se non lo avessi già detto era la prima volta che ci vedevamo e ci siamo conosciute attraverso il gruppo di facebook dei Comenius italiani che avevo aperto a giugno appena ricevuta la notizia di essere stata presa).
Ci sono parecchie altre cose che non ho ancora scritto, ma questo post sta diventando già troppo lungo, a Lubiana ha cominciato a nevicare - finalmente - e voglio starmene seduta un po' davanti alla finestra a guardare come i fiocchi di neve si rincorrono in un turbinio di vento. Temperatura di oggi -16°.
Devo dire che a Budapest, a parte tutte le disavventure dell'altro post, perlomeno il tempo è stato davvero clemente e non ha piovuto né nevicato. Chissà sennò che altro sarebbe successo!!!
...perchè non fare una rimpatriata?
RispondiEliminaAngela
Cetriolini a colazione? Mi ricorda Istanbul!
RispondiEliminaCiao!!!
RispondiEliminaLe 60 paia di scarpe lungo la riva del danubio sono il "Monumento alla Memoria" di Budapest, per non domenticare le vittime del Nazismo, in particolare quelle fucilate nel Ghetto di Budapest.
L'installazione è stata inaugurata nel 2000, le scarpe sono tutte diverse tra loro, proprio come nessuna vittima era uguale all'altra...
Nel vedere le tue foto mi è tornato in mente il lungofiume a Dublino: anche sulle sponde del Liffey c'erano delle tristi statue in bronzo,rappresentavano la terribile carestia che colpì l'Irlanda nell'800, costringendo la popolazione ad emigrare in America.
Io ho visto Budapest solo su una brochure prestatami da una mia aliieva ungherese, che naturalmente me ne ha parlato benissimo...mi ha incuriosito!
Ma semmai ci andrò, sarà in estate!
Un abbraccio!!
p.s. che invidia per i bagel...li adoro anch'io...
Tina
Grazie per avermi levato il dubbio!
EliminaDevi proprio andarci a Budapest, prima che si europeizzi ancora di più ... E poi è davvero economico, un'ottima meta per le vacanze .. Io vorrei tornarci, ma vorrei anche vedere tantissimi altri posti!