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9.12.11

ORARI, ROBOT E PAPPAGALLI

Scusate l'assenza.

Ho già detto che la mia tutor è andata via? In maternità anticipata?
Ora ho una nuova tutor, ma già da un po' di settimane avevo cominciato ad organizzarmi io l'orario, e continuo a farlo. Dopo soli 3 mesi e mezzo qui a scuola (!!!!) , ho infine l'orario di tutte le prof. di inglese.
So dove cercarle, come acciuffarle, cosa proporre, quando, come e perché.
(Calcolando poi che 3 su 4 si chiamano Mateja, l'impresa si complica!)
In ogni caso lo facevo già prima in maniera anarchica, ora finalmente un po' d'ordine.

Quando uno dopo l'altro ho copiato i loro quadranti orari su uno globale mi sono sentita come Cristoforo Colombo al momento della scoperta dell'America.
Un nuovo mondo!
Infine tutti i codici delle lezioni e dei gruppi, 9AB3, 8BC, 8A3,  6AC1 e compagnia bella hanno un senso nella mia testa.
Ora non correrò più il rischio di riproporre lo stesso powerpoint sulla mia famiglia a una classe che già lo ha visto. 'Sti ragazzini ormai sanno i nomi, il lavoro e l'età, l'altezza, il colore preferito e il numero di scarpe dei miei genitori, nonni, cugini, nipoti, cani, gatti e sanno ciò che mangiamo a Natale, a Pasqua e a Ferragosto.

Ma ora ho L'ORARIO! Niente più confusioni!

Perché tutto ciò non è successo ad agosto quando sono arrivata? Boh, non lo so proprio.
All'inizio ci sono una bolgia di cose da fare, una baraonda di cose da capire.
Ora infine si sono calmate le acque, non mi perdo più per i corridoi e posso organizzarmi il MIO orario da kamikaze, senza nessuna pausa fra una lezione all'altra, proprio come piace a me.

E sentirmi come si sentono questi poveracci prof. sloveni, che di ore di lezione ne fanno 1/3 più di me.

In questi giorni, dopo che ho aggiornato qua sul blog il post sul Comenius, mi ha scritto parecchia gente interessata ad insegnare qua. Allora ci ho tenuto a  specificare - oltre al fatto che bisogna abilitarsi e parlare sloveno - anche la caterva di ore di lezione da fare e lo stipendio che si riceve in cambio.
Praticamente in 3 giorni un prof. sloveno fa le stesse ore di un prof. spagnolo in una settimana, per circa la metà dello stipendio.
Gli insegnanti sloveni devono proprio amare il loro lavoro.
E mi pare allora che è il posto giusto per me.

Inoltre la direttrice della mia scuola e le sue segretarie devono avere un computer impiantato nel cervello per aver saputo organizzare un sistema ad incastro praticamente perfetto.
Se un prof. sta male ci sarà (quasi sempre) qualcun altro dello stesso livello che potrà prendere la sua classe, in modo da non perdere lezioni. E sennò ci sono sempre io, che sono il jolly adatto ad ogni circostanza.

Così per esempio questa settimana ho organizzato una lezione di robotica.
Se proprio ce la vogliamo dire tutta io non ho fatto niente, a parte trovare (casualmente) i contatti e portarli a scuola. E obbligare l'esperto robotico sloveno a fingere di essere di un'altra nazionalità, così i ragazzini dovevano per forza fare domande in inglese ... ehehehe ... sono perfida!

Fra l'altro lo sloveno (foto a sinistra) credeva  fossi IO la prof. di robotica.
E perché mai avrà pensato tal cosa?
La mia anima da secchiona traspare ancora dopo tanti anni?
Non portavo neppure gli occhiali quando l'ho conosciuto.
Avrò forse la faccia da topo di biblioteca laboratorio?



Insomma, ora che ho l'orario riesco anche a organizzarmi in modo da fare tutte le mie ore in 3 giorni.
E allora, infine, ho cominciato a studiare sloveno.
Per conto mio, senza professori bananosi.
(vedi http://comeniusinslovenia.blogspot.com/2011/09/prima-lezione-di-sloveno-con-il.html)

Dicono che nell'apprendimento di una lingua straniera ci sia un periodo di silenzio che dura circa tre mesi.
In cui si ascolta, si assimila e poi infine si comincia a riprodurre.

Beh, io non riproduco.
L'altro giorno una ragazzina in classe 6 mi ha detto che era proprio felice quando c'ero io in classe.
Perché imparava un sacco, dato che io non parlo sloveno e loro devono sforzarsi di usare l'inglese.
Non so se prenderlo come un complimento o constatare il mio fallimento.

E allora mi sono stufata.
Lingua slovena ti sfido a duello.

E così mi sono cominciata a fare i disegnini scemi con i verbi.



E ieri ho trovato una pagina web, in cui ci sono frasi secondo gli argomenti (al ristorante, la famiglia, i Paesi ecc. ecc.) e c'è una tipa che le legge come se stesse per essere mandata al patibolo. Dopo essere stata imbottita di valium.

http://www.goethe-verlag.com/book2/SL/SLIT/SLIT019.HTM
(ci sono frasi in 50 lingue)

Però evidentemente per il mio cervello funzionano questi metodi.
Altro che metodo comunicativo e interculturale.
Altro che la lingua nel suo contesto e le situazioni autentiche.
Alla faccia di tutto ciò che ho studiato e dei progressi della didattica delle lingue,
io uso con me stessa il metodo pappagallo.
Infarcito di una buona dose di grammatica.

Sarei l'orrore di qualsiasi prof. di lingue.

Mentre spolvero, mentre ramazzo, mentre incarto i vasetti di miele affinché non esplodano in valigia,
mentre mangio la pasta al sugo, mentre metto i calzini in fila ad asciugare sul termosifone, mentre organizzo le fotocopie accumulate su divano, mentre scrivo sul blog
io ascolto
e riascolto
e poi di nuovo
e ripeto.

Il mio periodo di silenzio è finito.
A noi due, Sloveno!
E che vinca il migliore!

2 commenti:

  1. Complimenti per i disegnini!
    Usi lo stesso metodo che uso io...ripetere e ripetere, ma almeno tu sono sicura che imparerai! Io studio inglese da 10 anni e se non fosse per la trascrizione fonetica sarei persa!
    Oggi io e i miei pupils di 7 anni abbiamo ascoltato la storia di Santa Claus...perchè non mi ricordo mai come si pronuncia???
    Non sono bastate neanche le lezioni di Archie che la mattina mi svegliava perchè voleva che gli preparassi la colazione e mi ripeteva piano : Break-fast, Tina say break-fast.
    Una delle parole che sono riuscita a dire dopo 2 mesi a Glasgow è stata : socks...questa parola proprio non mi andava giù!
    E poi, il mio accento sardo prevale!!!
    Per non parlare delle figuracce a sfondo sessuale che ho fatto a mia insaputa...dicendo una cosa per l'altra!
    Non chiedete mai ad un uomo :How is your bob? anche se magari volete chiedergli come sta il suo gatto, che in effetti si chiama Ben, ma per un piccolo lapsus...!!!
    Ti ricordi del tuo Bone chip, dovuto ad una scivolata dui gradini di casa McGoldrick in un freddo pomeriggio Scozzese?
    Eravamo uscite per il Fish and Chips e ci siamo ritrovate al Pronto Soccorso!
    A proposito di Fish and Chips... i migliori della mia vita li ho mangiati take-away a Portsmouth, seduta sul lungomare a godermi una bella vista sull'Isola di Wight!
    A presto, Tina

    RispondiElimina
  2. Ooo che belli i disegnini, il mio preferito è DELATI! Lo hai fatto proprio bene ritto sulla sedia. Cool!

    RispondiElimina

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