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22.12.11

La tranquillità dell'ape Maya

21 DICEMBRE

Sono (quasi) giunta al mio quarto mesiversario in Slovenia.
Domani.

4 mesi passati alla velocità incalzante delle lezioni che si susseguono, dei treni da prendere all'alba e i passaggi e chiacchiere mattutine in macchina, dei viaggi con gente appena conosciuta che si organizzano in 4 e 4 8, delle valigie che si fanno e si disfano ormai con il pilota automatico, di cosa mi aspetterà ogni giorno quando vado a mensa, di parole imparate senza ordine né logica, di strade non più sconosciute che ancora mi sorprendono, di sconosciuti che diventano amici, di quando infine arriverà la neve vera.



L'altro giorno non ci volevo pensare e l'ho presa sul ridere come sempre, scambiando bilanci per bilance e rimandando le riflessioni più serie a più in là.

Ma oggi è stato l'ultimo giorno di lezione prima delle vacanze.
In realtà torno a Roma venerdì, ma ho bisogno di un giorno per organizzarmi.
Per non arrivarci distrutta come sempre.
Anche se poi il viaggio durerà come un volo a New York.
Grrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr (per le 6 ore di attesa che mi aspettano all'aeroporto di Venezia!)

Questa settimana mi sono sentita la leader di una setta.
La predicatrice di una nuova religione.
La maga delle televendite.
Un'attrice alla centesima replica della stessa opera teatrale.

Mi riferisco al PPT sul Natale, presentato in quasi tutte le classi a ciclo continuo negli ultimi 3 giorni.
Lo so a memoria.
So le battute, so gli aneddoti.
Anticipo gli effetti speciali.
Mi sono imparata una canzone di Justin Bieber a memoria.
E sono rimasta senza voce.
Sì, è proprio arrivato il momento di andare in vacanza!

(Se l'anno prossimo non ho lavoro mi do al cabaret.)

I risultati sono stati molto diversi.
In alcune classi ci sono stati baci inaspettati sotto il vischio.
In altre no (perché sennò la mia fidanzata si ingelosisce - detto da un biondino skatebordista di I media).
Ci sono state domande e disinteresse.
Improvvise timidezze ed improvvisi entusiasmi.
Il mio pubblico mi sorprende.

E io, come al solito, tergiverso.

Ora però non ho scampo.
Ho la lavatrice in funzione e la valigia che straborda.

E Marjetka mi ha regalato dei biscotti fatti da lei.
Mi sono detta che me li posso mangiare tutti di botto, oggi pomeriggio, se e solo se riesco a mettere un po' d'ordine nei miei pensieri e ...





22 DICEMBRE

Ops, ho barato!

Ho trangugiato un biscotto dopo l'altro ... mmmm ... buoniiiii! Grazie Marjetka!
Ma dopo l'overdose di zucchero ho deciso di preparare in anticipo un po' di lezioni per gennaio in modo da evitare lo stress del ritorno.
Ma quale stress?
Io qua lavoro le stesse ore che in Spagna in fin dei conti.
Però lo stress si è volatilizzato.
Prima, un paio di anni fa, si manifestava con grandi mal di testa, anticipati da una bellissima morsa allo stomaco mattutina. Con tanto di corse all'ospedale, che per fortuna era proprio dall'altra parte della strada.
L'anno scorso invece lo stress mi si concentrava tutto nella gamba destra.
A un certo punto avevo pensato che mi stava andando in cancrena.

Se proprio devo fare un bilancio di questi 4 mesi posso dire che,
nonostante le alzatacce alle 5 di mattina e i cambi di programmi all'ultimo minuto,
ho imparato a rilassarmi.

Perché questa città è bella da vivere, perché non dovendo quasi cucinare e fare la spesa ho una preoccupazione in meno, e perché non capendo lo sloveno non so che aria tira al lavoro.
Non so se si odiano e si insultano a morte (non credo comunque).

Svolazzo felice come l'ape Maya da una classe all'altra.
Insomma, mi sento un po' una bimba che non capisce (e non è interessata) al mondo dei grandi.
Tranquillità che mi permette di concentrarmi sul lavoro in quanto tale e non sugli annessi e connessi.

E questo era un mio proposito all'inizio dell'anno.
Ridurre il livello di stress.
MISSIONE COMPIUTA!

Allora se volete un consiglio spassionato per vivere meglio, evitate i pettegolezzi e le combriccole sul lavoro, evitate di ascoltare e dire che Tizio ha fatto questo e Caio ha detto quest'altro.
Trattate tutti con rispetto, anche se non se lo meritano, e non arrabbiatevi se la gente non fa altrettanto, il problema è loro, non vostro.
Non cercate di cambiare la testa degli altri, perché spesso è una battaglia persa.
Cambiate la vostra piuttosto.

If life gives you lemons, make some lemonade.

E poi pensate alla vostra vita vera, che è quella fuori dal lavoro,
quella in cui io voglio avere il tempo per passeggiare, fare foto, scrivere, leggere, chiacchierare.

Detto questo me ne vado a ritirare il mio permesso di soggiorno e a passeggiare, perché stanotte è caduta un po' di neve e, per concludere un degno 2011 qua, devo dare sfogo alla mia giapponesità!

Ciriciao gente, a risentirci da Roma (credo).
Vi lascio con gli auguri in sloveno, sono riuscita a imparare come si fanno dopo averlo chiesto e richiesto in TUTTE le classi una cinquantina di volte!

vesel božič in srečno novo leto

1 commento:

  1. Ciao!Allora domani sei di nuovo a Roma!
    Io parto per la Sardegna il 26, ci sentiremo almeno!
    Sono contenta che tu sia riuscita nel proposito di vivere il lavoro(in generale o il lavoro a scuola?)senza stress...io ci sto ancora provando.
    Per carità, non lo cambierei con nessun altro lavoro al mondo, ma sono (diventata?) intollerante alla maleducazioni di alcuni ragazzini, che per carità, non è che dipende al 100 % da loro...ma pre io, che male ho fatto? Quest'anno non mi posso lamentare, ho una classe stupenda, ma lo stress è sempre lì, dietro l'angolo.
    Mille domandone: avrò fatto bene? sarò troppo severa? troppo poco severa? Capita solo a me???
    sarà che in effetti 10 anni di esperienza non sono poi così tanti...
    Io la penso così: BRAVI INSEGNANTI SI DIVENTA, SE C'E' UNA PREDISPOSIZIONE NATURALE.
    Vorrei fare tanti auguri di Buon Natale a tutti gli insegnanti che seguono questo blog, dedicandovi una frase che ho letto:
    "Ogni adulto ha bisogno di un bambino da istruire, è il modo in cui gli adulti imparano".
    Un abbraccio, Tina

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