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6.5.12

Sei di Broccolin?

Mi ci sono pure fatta regalare l'ipad autoconvincendomi che cosí in aeroporto ne avrei approfittato per leggere i grandi classici.
Oggi ho pure cominciato a leggere Lewis Carroll, ma poi neppure Alice e le sue meraciglie hanno saputo distogliermi da ciò che di solito faccio durante le ore e ore in terra di nessuno.

Poi ero pure un po' incavolata perché la navetta che mi avrebbe dovuto recuperare verso le 11 era invece bloccata a Venezia città in attesa di altri passeggeri e avevo un'altra ora e mezza di tempo da ingannare. E durante il mio tempo aeroportuale, quando mi sono svegliata alla 4.30, quando casco di sonno e piove e io mi sono messa i calzini estivi e provo a connettermi a internet - a pagamento - e l'ipad non ne vuole sapere, beh, l'unico rimedio è cercare quelli che attaccano bottone.
Ma non con me.
Con altri.
E mettermi lì ad osservarli, perché in aeroporto intanto non se ne accorge nessuno.

Ed eccolo, lui americanone giuggiolone, con giuggiomamma, giuggiopapà e giuggiofratello al seguito, tutti ad attendere la navetta dell'hotel che dovrebbe essere là ad aspettarli, ma non c'è.
E l'americanone, con un tic che fa l'occhietto a tutti quelli che passano, ha studiato l'italiano, e ingenuamente chiama l'hotel e sbaglia numero e si fa una bella chiacchierata con una signora veneziana, e poi ci rinuncia, che la navetta prima o poi arriverà, c'è scritto sul depliant.

E mentre la giuggiomamma e il giuggiopapà, in maniche corte, calzoncini, e scarpe da ginnastica e calzini bianchi, attendono con lo sguardo perso nel vuoto, mentre il giuggiofratello si scofana qualcosa che ha tirato fuori dal valigione, l'impavido americano punta la sua preda e attacca bottone.

Con un adolescente. Di Palermo. Che viaggia con mammapapànonnaziavicinadicasacuginettoziocognato. Una bolgia di gente.
L'adolescente grassottello fuma insieme al cuginetto di 12 anni.
E accoglie festoso l'americano, a cui fa una sorta di terzo grado e con cui condivide gioiosamente informazioni.

AP : adolescente palermitano
GA: giuggioamericano

...

AP: sei americano, di Broccolin? (ndr: Brooklyn)
GA: Broccolin? No, del Kansas ...
AP: ah, io c'ho un amico in California, si chiama Antonio Cicerone. Lo conosci?
GA: mmmm, sai l'America è grande, moooolto grande ...
AP: ah, però c'ho pure il figlio del mio vicino che studia in Florida. Si chiama Gaetano. Lo conosci?
GA: mmmm, no ... Io studio a Washington in realtà.
AP: ah, a Uoscinton si parla italiano?
GA: no, lo studio all'università ...
AP: ah, io pure studio l'americano. (E rivolto al giuggiofratello) uocciunne? (what's your name?).
GA: (per evitare che la conversazione continui in inglese) Che mi consigli di vedere a Venezia?
AP: guarda, tu prendi l'aereo e scendi a Palermo che si mangia meglio: gli arancini ... (spara altri 300 nomi di cose da mangiare, io non me conosco la metà).
GA: ah, sì, adesso vediamo Venezia, però poi ... Magari ... Chissà ...
AP: (con più enfasi) ma a Piazza tal dei tali, sotto casa mia, tu vieni e ti fanno gli arancini grossi come (non capisco cosa dice dopo, ma il gesto sconcerta un po' l'americano).
Madre AP: (urlo richiamo prole)
AP: allora baibai, ci vediamo a Palermo.


Guardo l'americano di nascosto e sorride, felicissimo di aver appena vissuto ed assaporato un pezzo di Sud senza neppure mangiarsi un arancino.

Siciliani e palermitani, per favore, non vi offendete.
Tutta questa scena mi ha fatto una grande tenerezza e ha fatto felice un po' anche me, il tempo è passato, il mio shuttle-bus è arrivato e io me ne sono tornata in Slovenia ridendo al pensiero di Sei di Broccolin?

18 commenti:

  1. Maèprpriotuttovero? Non ci posso credere, siamo ancora fermi agli anni 50!

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    1. Verissimo! E guarda, non mi ricordo neppure tutto quello che si sono detti, ci avrei fatto un video tanto mi pareva un telefilm!

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  2. ehhhh meno male che esistono veramente di questi personaggi! perchè spero che i miei conoscenti possano incontrarne qualcuno, visto che io sono molto deludente non essendo l'italiana "tipica"

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    1. Anche io non sono un'italiana tipica, ma i miei studenti americani mi prendevano comunque per fashion icon l'anno che ho insegnato in America (e io i vestiti me li compravo da Walmart).

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  3. no Ceci ma che offendersi! molto colorita la scenetta ;) eppoi ognuno col suo sano folclore! fortuna che ci sono le terre di viaggio che sono miniere di spunti ;)

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    1. Infatti, dopo il trucido folclore romano, wcco il tenero culinario folclore siciliano!

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  4. Gli aeroporti offrono uno spaccato di umanità... divertente, non c'è che dire! ;)

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    1. Mi sa che la prossima volta faccio un filmino, così mi ricordo tutto!

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  5. Ciao bella volevo dirti che ora il tuo blog ha fatto le valige e ora lo trovi listato nel mio nuovo sito web koalalondinese.com/blog quindi ho cambiato indirizzo grazie!

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  6. Che ridere!!!
    Spero che nessuno mi abbia mai notato mentre converso con questo e quello (sì, sono una che attacca bottone...o meglio, non c'è viaggio in cui non trovi qualcuno con cui conversare anche per ore)nelle sale d'attesa...io col mio accento sardo che parlo del cibo e delle bellezze della mia Isola!!!
    Ora faccio un pò di autoironia.
    Questo post mi ha divertito tanto!
    Tina

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    1. Mi sa che dalla prossima volta che attendo in aeroporto mi dedicherò a gironzolare tutto il tempo alla ricerca di scenette del genere!

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  7. ahahahahah
    ma dimmi che non è tutto vero?
    ot non sono sicura di ricordare in che città tu viva, me lo confermi che sto aggiornando la lista di gente con fuso? GRAZIE

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    1. Tutto verissimo, quando il tipo ha detto Broccolin mi sono dovuta davvero trattenere! E ho riportato qui solo una minima parte della conversazione, perché ero in attesa della navetta e tenevo un occhio sulla strada e uno su questa scena! Io vivo a Lubiana per almeno altri due mesi ... Poi boh!

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    2. "poi boh" è sempre la mia parte preferita :)
      io intanto ho messo lubiana, poi aggiorneremo, grazie!

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  8. Mi immagino te che ascoltavi :)
    Ciao da Londra,
    Dancer :)

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  9. Mio marito ancora e' scioccato dal fatto che, ogni volta che veniamo in Italia e, ovviamente, dice di essere americano e di NY (state, ma la geografia americana per gli italiani e uguale a quella italiana per gli americani) "Com'e' il Bronx?", manco fosse la statua della libertà... Mi chiede sempre "Why, why the Bronx? It's a scary place... no one wants to visit there..." Ma tant'e', per gli italiani che si nutrono di tv il Bronx deve essere il massimo dell'America.
    io avrei detto che si', conosco Gaetano... tanto per vedere cosa succede...

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  10. che ridere questo post. fatstico, uocciunne!

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