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18.6.12

Weekend in Serbia (Belgrado)

Un ultimo viaggio.
Attraverso tutta la Croazia da nord a sud senza soste perché il tempo è poco e vogliamo arrivare in Serbia.

Il ricordo più vivo delle ore passate in macchina sarà il verde.
Alberi, prati, boschi, campi coltivati.
Verde, verde, verde, verde.

Lo bevo con gli occhi, lo mangio con i polmoni, lo respiro nel vento di una calda giornata d'estate infine arrivata.
Sto per tornare al deserto murciano e così mi sparo questa overdose di verde, con gli occhi spalancati nonostante il sonno e la testa che pulsa per il sole.

Penso che se viaggiassi da sola e se avessi una macchina fotografica buona mi fermerei infinite volte a cogliere quei dettagli che spesso i miei compagni di viaggio non vedono.
Penso che se fossi io quella al volante finiremmo fuoristrada ogni 5 minuti.

E infine la Serbia.
Senza problemi alla frontiera questa volta.
Perché viaggiamo nella macchina con targa diplomatica di Verena, che lavora in ambasciata, e allora le guardie di frontiera guardano sorprese i nostri passaporti tutti diversi, pronunciano i nostri nomi storpiandoli,  e ci augurano buon viaggio ammiccando, come se avessimo un segreto condiviso.

Ci lasciamo alle spalle una fila chilometrica di tir, con i camionisti ad arrostirsi al sole in attesa di passare i controllo con le loro merci.
Mi viene in mente che spesso quello che mangiamo o indossiamo ha attraversato frontiere e confini a bordo di uno di questi camion e che se mi capitasse di incontrare un camionista dovrò ricordarmi di ringraziarlo, perché se sono distrutta io, dopo 7 ore di viaggio, loro poveracci come fanno?

E infine dopo la Slovenia, la Croazia e la Bosnia-Herzegovina, ecco un altro pezzo di ex Yugoslavia. E mi chiedo come culture e persone così diverse abbiano potuto vivere insieme per decenni. Evidentemente Tito doveva avere un gran carisma, tant'è che molti lo rimpiangono.

Il nostro ostello si trova proprio davanti alla stazione dei treni, al sesto piano di una palazzina decadente con cani randagi che vivono nel portone. L'ascensore non funziona e le scale non sono illuminate, ma la stanza da 6 è nuova e pulita, con un terrazzo che da sulla piazza e una panetteria aperta 24 ore al giorno a due passi.

Ci arriviamo infrangendo una ventina di regole del codice stradale e ci ritroviamo con Eva e Lucille, che hanno fatto il viaggio Lubiana-Belgrado in autostop e sono arrivate prima di noi.
Il caldo, dopo giorni e giorni di pioggia in Slovenia, brucia i visi e le spalle delle nordiche durante i nostri vagabondaggi. Io invece sono immune sia alle bruciature che alle zanzare e mi abbronzo solo quando ce ne andiamo all'isola Ada, nel bel mezzo del fiume Sava, punto di ritrovo domenicale di tutta Belgrado.

E scopro che gli abitanti di questa città, che credevo altissimi e freddi, alti sono ma anche molto amichevoli. Forse colpiti dalle nostre facce e accenti diversi (viaggio con 2 francesi, una tedesca, una austriaca e una belga e come lingue franche usiamo inglese, francese, tedesco e spagnolo in differenti combinazioni) gli abitanti di Belgrado ci avvicinano, ci raccontano, e noi tutte insieme creiamo frasi in sloveno (che è cugino del serbo) e facciamo conversazione nei parchi, in panetteria, in chiesa.

E mangiamo un'infinità di gelati, e ci sediamo nei bar, e ceniamo in un hotel a 4 stelle e in un ristorante che si chiama ? (Kafana Znak Pitanja) perché dopo aver cambiato nome una miriade di volte, dopo un litigio con il prete della chiesa antistante, che non voleva che questo ristorante si chiamasse la Taverna della Cattedrale, né l'ultimo proprietario né gli avventori ci capivano più niente

E ci perdiamo, e cerchiamo di leggere i cartelli in cirillico, e dormicchiamo distese nel parco del castello-fortezza (Београдска тврђава) in cui le panchine sono così.


E ammiriamo come il Danubio e la Sava si baciano e si fondono e io mi sento come quando avevo 8 anni e credevo di poter volare.



E poi andiamo al mercato e facciamo scorpacciata di frutti di bosco, passeggiamo per il centro e apprezziamo i graffiti (io) e le fontanelle ovunque (tutte) che sono una mano santa per combattere la calura.

E vediamo gli anziani che ancora lavorano nelle centinaia di bancarelle di gelati sparsi per la città, e frotte di stangone in wonderbra con minigonne invisibili e giganti spavaldi che ci guardano dritte negli occhi. E un sacco di polizia che a differenza di quella slovena non multa chi attraversa fuori dalle strisce e non ci vede girare in 6 in macchina, né parcheggiare in un prato.

E penso che tutti dovrebbero viaggiare, un fine settimana al mese.
Lo dovrebbe prescrivere il medico.

Che vabbè, è difficile se uno ha bimbi piccoli o genitori anziani a cui badare e non può allontanarsi. E per questo bisogna approfittarne quando si può, e godersi i viaggi con semplicità, senza stress e pochi soldi.
Io per questo viaggio ho speso quello che alcuni spendono per un paio di scarpe o forse una scarpa sola: vitto, alloggio, benzina, pedaggi a 80€!

Ora che sto organizzando le valigie per rimpatriare mi rendo conto che ho fatto proprio bene a non comprare nulla e a spendermi i soldi a giramondare.

Torno in Slovenia appiccicosa di sole, di fiume e di lamponi.
Con i piedi tagliuzzati dalle Birkenstok che non portavo da quando ero arrivata a Lubiana.
Con 4 capelli bianchi in più.
Con mezzo chilo di albicocche serbe nello zaino.
Con altre decine e decine di foto.
E con solo 7 giorni di vita in un Paese così piccolo che ti invoglia a sconfinare.

Viaggiate, gente, viaggiate.

(Prossimamente pubblicherò un post con i link di tutte le foto di quest'anno, del viaggio in Serbia ne ho quasi 300 e il blog tiranno non mi permette di pubblicarne altre per ora).

8 commenti:

  1. Noto una presenza massiccia di gelati in molti posts :) Hai ragione tutti dovrebbero viaggiare, purtroppo molti non si allontano dalla loro città se non un paio di volte l'anno. Aggiungo che si dovrebbe viaggiare all'estero, perchè è il confronto con altre culture quello di cui tutti abbiamo molto bisogno.

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    1. Ed è per questo che il vestito da gnoccona non mi entra più ... Ma in Spagna il gelato non mi piace, è duro, quindi dimagrirô e rimpiangerò questi momenti!

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  2. tra una settimana ti leggeremo da Murcia quindi? Non avrò più visualizzazioni da Lubjana, tristezza!

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    1. Penso che Murcia rappresenti un po' gli antipodi di Glasgow, fa un caldo micidiale ma ci sono le stesse coattone e gli stessi neds! E secondo me se si parlassero fra loro si capirebbero benissimo! Sì, tra una settimana sarò là! :-(

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  3. Non avresti potuto scegliere meta migliore per concludere la tua avventura nei Balcani.
    E credimi,hai visto veramente una piccolissima parte di tutto quello che la Serbia ha da offrirti...e il popolo serbo,come hai visto è di una ospitalità imbarazzante,che ti sorprende inaspettatamente!!
    Brava,tornaci quando vuoi/puoi da settembre una nota compagnia aerea apre low cost x Beograd da Milano e Roma,non vedo l'ora!
    A presto
    Erica

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    1. Sì, ne sono rimasta piacevolmente sorpresa! E prima o poi mi farò un viaggio lungoooo da quelle parti!

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  4. "E penso che tutti dovrebbero viaggiare, un fine settimana al mese.
    Lo dovrebbe prescrivere il medico".

    Quanto sono d'accordo, curerebbe tanti mali.
    Bello questo post, mi ha fatto rivivere le atmosfere di quando l'ho fatto io un viaggio con tappe simili, tanti anni fa...

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    1. Io voglio ritornarci in futuro, magari con un po' più di tranquillità. Quest'anno di viaggi sono rinata ... Ci vuole così poco per stare bene!

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