Ho sempre pensato che ciò che siamo, oltre alle ovvie influenze della famiglia e degli amici, è determinato anche dai cartoni animati che abbiamo visto da piccoli (ma di questo parlerò un'altra volta) e dalla letteratura che la scuola dell'obbligo ci ha propinato.
A me al liceo hanno fatto imparare l'Addio Monti di Manzoni.
A memoria.
E mentre le ragazzine di adesso impazziscono per le canzoni di Justin Bieber, One Direction e Lady Gaga (mi sono fatta una cultura musicale a lavorà alle elementarimedieliceo qui), io esprimevo la mia disperazione giovanile recitando l' Addio Monti.
Vi ho già parlato del posto dove andavo in vacanza da piccola ed adolescente
http://comeniusinslovenia.blogspot.com/2011/08/il-piacere-dellozio.html
Un minipaesino fra le montagne, ai tempi in cui non c'erano né cellulari, né internet e noi non avevamo neppure il telefono fisso a casa. Andavamo in cabina, con i gettoni, a chiamare.
Le passioni scattavano a volte con i maschietti del paesello di fronte, e gli appuntamenti erano qualcosa che si riusciva a fissare tramite il bocca a bocca, o con un canocchiale.
Ebbene sì.
Quando stavo con Daniele, e lui doveva scendere dal suo paesino in motorino io ,tipo
Raperonzolo, salivo al piano più alto di casa, o direttamente all'orto, e scrutavo con il canocchiale l'orizzonte, e tendevo l'orecchio, per scorgere all'orizzonte un puntolino smarmittato che scendeva dalla collina antistante.
Poi l'estate finiva.
E queste relazioni amorose non superavano settembre.
Ci si scriveva lettere.
Magari una telefonata.
E poi tutto congelato fino all'anno successivo.
Sulla via del ritorno io e mia sorella in lacrime recitavamo a bassa voce l'Addio Monti, copiato dal libro di letteratura e scritto su un foglio appositamente per questo rituale struggente.
Oggi vado a dare l'addio ai monti sloveni.
Non che io abbia scalato altro che colline qua.
Però le montagne erano sempre lì, innevate sullo sfondo, e sbucavano all'improvviso, al girare un angolo, all'uscita dall'autostrada, nei nostri giri e gite.
Le montagne rappresentano un po' gli sloveni come li vedo io.
Ben piantati su due piedi, alti, apparentemente un'impresa conquistarli, forti nelle difficoltà, stoici, coperti di nubi o splendenti di sole.
Sono in vena di metafore e simili in questi giorni, capitemi.
E così oggi me ne vado a recitare l'Addio Monti nella valle dell'Isonzo (o Soča, come lo chiamano qua).
Che credevate, che avrei scalato il Triglav? (ndr: la montagna più alta della Slovenia).
mi dispiace tanto che non ti abbiano confermato, spero che il tuo ritorno in spagna non sia doloroso quanto la partenza dalla slovenia, però può darsi che se la slovenia è il posto dove ti senti meglio, ora sai dovè che vuoi tornare a vivere e puoi concentrarti a cerare un lavoro che ti riporti lì. noi ancora 1 posto che sia il luogo dell anima sia per me che il senator non l abbiamo trovato..
RispondiEliminaQui e' mattina e appena ho letto il titolo ho pensato subito che fosse successo qulacosa di "politico" e avessero dato il benservito a...un altro "Monti" in Italia! :D
RispondiEliminaGià addio devi dire? MA quando parti? Anche io leggendo il titolo ho detto no non dirmi che è morto Monti?
RispondiEliminaDo l'addio pezzo per pezzo, mi rimangono esattamente 3 settimane ...
Eliminaio invece ho pensato subito a renzo e lucia.
RispondiEliminasarà che mio padre da piccoli leggeva a me e mio fratello i pronessi sposi invece delle fiabe?? ;D
sadie
Menomale, non sono l'unica!
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