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5.4.12

Mi avevano avvertito ...

Questa volta mi avevano avvertito.

Non è stato come quel giorno che mi sono mangiata una roba a mensa pensando fossero crocchette di patate e invece dentro c'era la marmellata.
Non è stato come vedere tutti i ragazzini in pattine-ciabatte il primo giorno di scuola e pensare che stessero lucidando i pavimenti.
Non è stato come scoprire che i bimbi giusto un po' sovrappeso in Slovenia se ne vanno in clinica a dimagrire.
Non è stato come capire che quello che per me è una montagna per uno sloveno è una collinetta.

No, questa volta mi avevano avvertito.

La Pasqua si avvicina.
E allora se ne parla, in tutte le classi, di come si festeggia qua e di come si festeggia nelle varie altre parti del mondo dove io ho vissuto. E me lo avevano detto ...

Per esempio il carnevale (che qua si chiama PUST) io me lo sono perso del tutto, non ero qua, ero fra la Spagna, l'Italia e il Belgio e poi mi è dispiaciuto, perché non mi sono potuta ingozzare di KROFI (le megabombe ripiene di cioccolata o marmellata che sono tipiche della città di Trojane) e non ho visto le sfilate delle maschere e dei KURENTI, che sono un po' più giù.


Questi Kurenti sfilano per la città di Ptuj durante il Carnevale (http://www.taccuinistorici.it/ita/news/contemporanea/usi-curiosita/Carnevale-in-Slovenia.html), ma io me li sono persi, mannaggia.

Poi per caso al parco Tivoli ho beccato una mostra fotografica proprio sul carnevale sloveno e allora mi è dispiaciuto pure di più, perché secondo me è l'unico momento in cui gli sloveni si lasciano un po' andare e fanno un po' gli scemi. Di solito lavorano troppo e non hanno tempo per queste cose.



 

A Carnevale vanno pure parecchio di moda i travestimenti da vagabondi zozzoni e capelloni, che sono proprio l'antitesi dello sloveno tipo, sempre ordinato e ossessionato con la pulizia della propria auto.

Vabbè, comunque, tornando alla Pasqua, questa volta per evitare di perdermi qualcosa, ho chiesto in tutte le classi, mi sono fatta spiegare, ho pure obbligato le povere ragazzine del gruppo di spagnolo a scrivere le loro letterine agli amici di penna spagnoli su questo tema, giusto per farmi una cultura pure io.

E insomma, avevo scoperto che qua in Slovenia, invece delle uova di Pasqua di cioccolata con dentro una sorpresa da quattro soldi, i carciofi fritti, la salamella corallina, la pizza cresciuta al formaggio e quella dolce - che sono le cose che si mangiano a casa mia, non so da voi - si mangia altro.

Si prepara infatti un bel cestino che contiene uova sode colorate e decorate, pane, il dolce tipico sloveno, la potica (si legge potiza), e poi carne di maiale e una verdura che mi è toccato cercare sul dizionario come si chiama e che non avevo mai visto prima, il rafano.

Si porta il tutto in chiesa per farlo benedire e poi si mangia; alcuni trangugiano il tutto la domenica, altri il lunedì, che pure qua è festa come in Italia, ma la scampagnata fuori porta non si fa o forse sì, ma qua non è niente di eccezionale, dato che praticamente scampagnano tutto l'anno.

E oggi, dopo le prime due ore di lezione, arrivo in sala professori all'ora di merenda e mi trovo, proprio sul mio tavolo, un bel vassoio di porco affettato, che quasi svengo.
Poi mi sono velocemente ripresa e mi sono pappata 4 fette di potica però.


Il porco a fette e a destra formaggio, pomodorini e cetriolini.




La potica e le uova sode. Nella ciotolina sulla destra c'è ciò che a me in un primo momento è sembrato parmigiano grattugiato, e invece ho scoperto poi che era il famoso rafano!

Ma non finisce qui.

Finito di ingozzarci vedo che il prof. di musica parte sparato verso il salottino professori,
dove avevo già notato una serie si scatole ammonticchiate dall'aspetto misterioso.

Beh, le suddette contenevano il regalo pasquale da parte dei sindacati ai professori della scuola.
C'era la possibilità di scegliere e già l'altro giorno era stata consegnata a vari prof. una bella forma di formaggio. Oggi invece, per i più carnivori, è stata fatta un'altra consegna.

La mia nuova tutor, Sabina, si è prestata ad essere immortalata con i due regali ricevuti:


Sabina, con il rafano (a sinistra) e il porco (a destra).
Minacciosa!


E alla fine, Emil, incaricato di consegnare porco e rafano a tutti gli iscritti al sindacato, vedendomi fotografare il tutto come un'ossessa, ha deciso di omaggiare anche me, vegetariana, con un bel tubero.
E nonostante mi avessero avvertito, la mia faccia è stata comunque questa.




Se tutto va come programmato last-minute,
domani vado alle grotte di Postumia e al mare e da sabato a lunedì sarò in giro fra Austria e Germania.

Per cui Buona Pasqua anticipata a tutti.
Ci si vede, sente, legge, la prossima settimana.





14 commenti:

  1. Belle queste tradizioni, io ne ho avuto un asaggio quando lavoravo come cameriera in Val di Fassa (Alto Adige), quei travestimenti buffi li ho visti ma per carnevale.
    Le uova colorate le ho preparate io stessa con il cuoco, poi lì la tradizione era che si andava a gareggiare co quelle uova: ci si affrontava facendo scontrare le due uova, quella che non si rompeva vinceva.
    Il dolce della foto invece l'ho mangiato un mese fa, una mia amica lo ha portato da Trieste, dove lo chiamano putizza.
    Buonissimo!!!
    Oggi invece mi sono sbaffata la tipica pizza a l formaggio di Spoleto (e di tutta l'Umbria)...ora ho un gran mal di pancia!
    Buona pasqua!
    Tina

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    1. La torta al formaggio è quella che pure noi mangiamo per la colazione di Pasqua, perché sai che siamo pure un po' umbri ... Però quest'anno io non lo sobche mangerò, dato che a Pasqua sarò in Germania!

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  2. Ahhh il rafano nooooooo! In Italia non l'avevo mai mangiato, ma in Danimarca me lo mettevano un po' qui un po' li. In America pure, ma forse te lo sei scampato perchè lo mangiano con la carne. Si chiama anche kren, in DK peberrød, in inglese è horse raddish. Purtroppo, c'è pure la versione giapponese (con cui ho rischiato di soffocare più volte) il wasabi. Non so se si vede che quando qualcosa non mi piace mi documento tantissimo per non ritrovarmela nel piatto a causa del nome sconosciuto ;)

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    1. Beh, il rafano ce l'ho in frigo, lo rifilerò a qualcuno .. O potrei mangiarmelo tutto di botto e includere questa follia fra le 10 nuove cose fatte quest'anno!

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  3. Ma come rifilare il rafano!!! Ci fosse qua in questi Caraibi insapori!
    E' parente stretto del wasabi... si fa la salsetta e ci si intingono i sushi veg (uno sballo!). Attenta che fa lacrimare gli occhi quando lo grattugi!
    A me piace anche nei sandwich al tofu.

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    1. Non mi piacciono le cose piccanti o troppo saporite, non uso spezie, dunque il rafano non fa proprio per me!

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  4. Il rafano lo vendono anche in Italia conservato in vasetti di vetro.Si accompagna bene alla carne di maiale fatta allo spiedo.Cmq è ottimo per guarire dal raffreddore e influenza.Quindi conservalo potrebbe sempre servire!Erica

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    1. Infatti qua si mangia proprio con la carne di maiale ... L'ho regalato alla mia coinquilina, io le cose piccanti non le sopporto proprio!

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  5. Sai che il nonno di David fa una cremina fortissima al rafano? Ti fa lacrimare a sputare l'anima, ma lui ne va fierissimo! :)

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  6. Beh, dicono che faccia bene per scacciare ul raffreddore ... Ovvio, ti brucia i polmoni!

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  7. nella cucina polacca il rafano si usa ma chissa' come non e' incluso negli alimenti per il cestino benedetto..non so in slovenia, ma in polonia poi le uova sode benedette servono per essere scambiate prima di iniziare il pranzo pasquale tra i commensali, che a due a due si scambiano un pezzetto di uovo e si fanno gli auguri bisbigliando in modo che gli altri non sentano (la privacy nordica)

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  8. Qua da quanto ho capito si fa una sorta di battaglia delle uova sode, che vengono sbattute le une contro le altre per rompere il guscio, ma poi non so se se ne scambiano pezzettini ... La mia coinquilina me ne ha portata una oggi e io me la sono mangiata a erenda

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