Continuo a leggerne e a cercare informazioni, video, canzoni, come se facendolo ora fosse un atto di dolore per il peccato commesso tanti anni fa, quando tutti noi, al di là di questo mare, ignoravamo quel conflitto e intanto un paese veniva raso al suolo e le mine antiuomo venivano seminate nei giardinetti come fiori.
Io, pur avendolo studiato chissà quante volte, neppure mi ricordavo che l'attentato di Sarajevo, quello in cui rimase ucciso l'arciduca Francesco Ferdinando il 28 giugno 1914, fu la goccia che fece traboccare il vaso della I guerra mondiale.
Vivo ignorando la storia del mondo, quando tanti altri conflitti sono in atto ora, e in questo preciso momento c'è una bomba che scoppia, un bimbo che muore, una moglie che perde il marito, una mamma che piange, una nonna che muore di fame, un cane che cerca la sua famiglia che non tornerà più.
Non voglio essere tragica, o buonista, o lacrimevole.
Voglio solo non dimenticarmi della fortuna che ho, e ricordarmi quali sono le cose importanti della mia vita, che questi giorni sono a Roma, a casa, e me ne sto facendo una scorpacciata:
- giocare con Davide, il mio nipotino di 3 anni e fare finta che la scimmia di peluche si mangia le sue macchinine per poi sputacchiarle e lui che ride come un matto.
- essere obbligata da Aika, la canona che ride, ad accarezzarla, bloccata io tutta storta sulla sedia della cucina per un'ora, perché lei ha deciso così, che è l'ora delle carezze e degli sgrattuggiamenti e guai a smettere.
- fare una foto in bianco e nero a mamma e papà, dopo aver scoperto per caso quest'opzione nella macchinetta, e non ti azzardare a metterla su facebook, no, no, ma che dici mai ... la metto solo sul blog! (E mamma lo scoprirà solo quando me ne sarà riandata di nuovo, perché quando sono a casa mica legge il blog).
- Aprire il frigo e trovarlo pieno! Io in Slovenia non faccio la spesa perché mangio a scuola, ho il frigo che fa l'eco tanto è vuoto, e invece qua tocca chiuderlo a forza, e ingrasso ogni minuto, perché ci sono tutti i cibi di quando vivevo qua, tanto tempo fa, la crostata, l'uovo di Pasqua che mi aspettava, una colomba pasquale sopravvissuta, ovetti, scamorze e mozzarelle, quintali di frutta e verdura, le rosette, i baci perugina, che ho oggi mia mamma mi ha chiesto che volevo con il tè e ci ho dovuto pensare 1 minuto prima di decidere. Della serie che mi sono messa la tuta larga per poter scrofare senza costrizioni.
Poi ci sono pure le cose che non sopporto e che mi ricordano giornalmente che questa è l'Italia che ho lasciato perché c'è gentaccia troglodita che si urla per strada e in tv, perché c'è il tg tragico che fa la lista dei suicidi causati dalla crisi dall'inizio dell'anno ma mai mai e poi mai che diano un consiglio alla gente o dicano qualcosa di positivo, perché l'aria puzza e mi passa la voglia di uscire a fare una passeggiata perché non voglio fare il cacca-slalom sui marciapiedi.
Anche se ne varrebbe la pena, perché poi c'è la gelateria dall'altra parte della Circonvallazione, che fanno i gelati più grossi della mia capocciona.
Odi et amo.
Però tutto sommato da quando ho imparato ad essere felice e meno stressata, pure Roma, col suo folcloristico casino non mi dispiace. Ma non ditelo a mamma, che poi pensa che torno.
Tornando a Sarajevo e alla Bosnia, io credo che il meglio che si possa fare ora è sceglierli come meta per le vacanze. In fondo costa poco, ci sono tantissime cose belle da vedere, la gente è molto amichevole, la natura incontaminata, il modo di guidare sportivo come quello italiano:
E poi le torte e i dolci sono davvero fantastici.
Che volete di più?
Io me ne vado a cena a casa di una mia amichetta e mi papperò una bella pizza bufala-pachino, tanto per concludere la giornata in bellezza, o meglio in larghezza.